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DARIO FO e FRANCA RAME lettera |
||
Il gigante senza scrupoli |
Ci
sono storie talmente assurde che uno si sente in imbarazzo a
raccontarle.
Tutti gli Stati Uniti sono in questo momento
sconvolti da uno scandalo assolutamente fantascientifico.
La
Enron, colosso dell'energia, settima industria Usa per fatturato, un
giro d'affari superiore a quello di molti stati africani messi
assieme, e' fallita licenziando migliaia di dipendenti. Ma questo
fallimento e' stato particolarmente disastroso perche' i dirigenti
della Enron avevano avuto un'idea geniale: vendere azioni
dell'azienda ai dipendenti costringendoli pero' a un accordo che li
vincolava a non rivendere le azioni. Cosi' quando il valore della
Enron e' crollato in borsa da 86 dollari a 26 centesimi, bruciando
quasi 60 miliardi di dollari nel giro tre mesi, i dipendenti che
avevano investito tutti i loro risparmi in quei titoli hanno guardato
crollare le quotazioni in borsa, senza poter fare nulla.
Questo
disastro da 60 miliardi di dollari ha colpito banche, assicurazioni,
e milioni di risparmiatori.
Le azioni Enron erano considerate
solidissime e negli anni '90 il loro valore era cresciuto di 10
volte. La stampa Usa magnificava la Enron: nel 1996 la rivista
Fortune la indicava come l'azienda piu' innovativa del pianeta e il
Financial Times nel 2000 l'aveva proclamata "Azienda energetica
dell'anno". Tutti compravano Enron, il suo amministratore
delegato, Kenneth Lay, era amico intimo dei presidenti Bush, e tutti
nell'alta societa' parlavano bene di lui e facevano a pugni per
essergli amico.
E Bush si e' mostrato veramente rattristato
davanti alle disgrazie che hanno colpito il suo amico.
Ora potete
immaginare lo stupore di milioni di risparmiatori americani quando si
scopre che i dirigenti della Enron non hanno perso una lira nel
crollo in borsa. Anzi, pare ci abbiano guadagnato. Si', perche' loro
non avevano firmato nessun impegno a non vendere le azioni
della Enron in loro possesso.
La gente ha iniziato a sentire puzza
di bruciato e si e' chiesta: ma come e' possibile che un colosso come
la Enron fallisca cosi' improvvisamente? Dove sono finiti tutti i
soldi? La Enron era arrivata a fatturare 130 miliardi di dollari
all'anno.
Cosi' sono state fatte ricerche, aperte inchieste, ed
e' stato come spalancare il coperchio dell'inferno.
Innanzi tutto
si e' scoperto che quelli della Enron avevano trovato un metodo
efficacissimo per essere simpatici: pagavano l'amicizia a peso d'oro.
Due milioni di dollari a George W. Bush dal 1993 a oggi, e piu' di
400 mila dollari al partito repubblicano negli ultimi 3 anni. 97.350
dollari a Phil Gramm, senatore repubblicano del Texas. Ma a volte i
favori non vengono pagati in denaro ma con sistemi piu' raffinati.
Hanno ingenti pacchetti azionari il vice presidente Dick Cheney, Karl
Rove, capo di gabinetto (250 mila dollari) Donald Rumsfeld segretario
della difesa, il suo vice William Winkenwerder, il ministro della
giustizia John Ashcroft, il vicesegretario al tesoro Mark Weinberger,
il sottosegretario all'economia Kathleen Cooper, il sottosegretario
all'educazione Eugene Hickock e gli ambasciatori in Russia, Irlanda e
Emirati Arabi. Alcuni dirigenti (e azionisti) della Enron sono poi
entrati direttamente nel governo del paese: Larry Lindsay e' oggi
consigliere economico del presidente, e Robert Zoellick e'
diventato rappresentante Usa per il commercio. Facevano di tutto per
dare l'idea che se gli affari andavano bene per Enron andavano bene
per tutti. E non erano tanto schifiltosi: il 70% delle loro
donazioni andava ai repubblicani, il 30% ai democratici. Tanto che
Clinton minaccio' di interrompere gli aiuti al Mozambico se non fosse
stato concesso alla Enron il diritto di costruire i suoi oleodotti.
E
gia' che c'erano finanziavano anche i politici inglesi. Perfino il
partito di Tony Blair ha ricevuto almeno 50 mila dollari da questa
organizzazione benefica e John Wakenam, ex ministro dell'energia nel
governo di Margaret Tatcher e supervisore allora della
privatizzazione dell'industria elettrica britannica, siede nel
consiglio di amministrazione della Enron.
Ma nessuno e' in
grado di dire quanti politici e funzionari pubblici la Enron abbia
foraggiato in tutto il mondo, si parla di decine e decine di milioni
di dollari e di opere faraoniche realizzate per compiacere i
politici.
Il 7 aprile 2000 la famiglia Bush siede al completo, in
tribuna d'onore, per l'inaugurazione dello stadio di Houston, che la
Enron ha pagato circa100 milioni di dollari. L'appalto della
costruzione e' stato affidato alla Brown & Root, azienda che fa
parte di un gruppo il cui amministratore delegato e' Dick Cheney,
oggi vicepresidente degli Stati Uniti.
In cambio dello stadio e
della sua gentilezza, la Enron ha ottenuto, negli anni una serie
notevole di ammorbidimenti legislativi sull'energia e l'inquinamento.
E ha anche firmato un contratto da 200 milioni di dollari per la
fornitura di energia elettrica alla citta'.
Tra gli altri
risultati di questa politica lungimirante il fatto che oggi Houston,
capitale del Texas, sia una delle citta' piu' inquinate degli Usa.
Ma
perche' Kenneth Lay voleva avere tanti amici? Perche' aveva un
progetto ambizioso che comprendeva una specie di monopolio
dell'energia in buona parte del mondo, oleodotti che attraversano
mezzo pianeta (Kosovo e Afghanistan compresi), leggi di sgravio
fiscale per le aziende energetiche e addirittura una borsa on-line
mondiale dell'energia e delle materie prime, controllata interamente
dalla Enron e che, nata nel 1999, e' arrivata a registrare 6000
transazioni al giorno per circa 2,5 miliardi di dollari.
La Enron
chiedeva aiuti, spallate a regolamenti comunali, deroghe ai controlli
antitrust, robetta.
Ma via via che oggi le inchieste procedono
viene fuori ben altro.
Innanzi tutto i procedimenti penali in
corso mettono alle strette, insieme a molti dirigenti, l'ex
vicepresidente della Enron, Clifford Baxter. Alle richieste sempre
piu' insistenti di fornire documentazioni contabili la Enron oppone
un fermo rifiuto, vengono pubblicate dalla stampa fotografie di
dipendenti Enron che portano via casse e casse di documenti dalla
sede della compagnia. Ma l'inchiesta va avanti e un mattino Clifford
Baxter viene trovato morto in un'auto, all'interno di un parcheggio
di Houston. Ha una pistola in mano e la polizia dice che si e'
suicidato sparandosi alla testa.
Ma la situazione diventa ancora
piu' grave quando si scopre che i dirigenti della Enron avevano
costituito una rete di societa' che prendevano commesse di lavoro
dalla Enron fatturando cifre vertiginose che finivano in compiacenti
paradisi fiscali. E non si tratta delle misere 64 societa' fantasma
del povero Berlusconi. Le societa' sussidiarie della Enron sono
881, domiciliate in alcuni tra i piu' affidabili paradisi fiscali del
pianeta: 692 alle Cayman, 119 alle Turks e Caicos, 43 alle Mauritius,
8 alle Bermuda. Questo meccanismo raffinatissimo e' servito per
stornare guadagni prima e per nascondere le perdite. La Enron nella
sua fase discendente e' riuscita a contabilizzare 600 milioni di
profitti inesistenti. Tra l'altro, grazie a questo sistema la Enron
e' riuscita a non pagare una lira di tasse in 4 degli ultimi 5 anni.
Anzi, nel 2000 un'imposta di 112 milioni di dollari si era
trasformata alla fine in un credito di 278 milioni di dollari.
Sostanzialmente si svuotavano le casse dell'azienda e si faceva a
meta' con i politici e con le istituzioni addette al controllo della
regolarita' dei bilanci.
Si', perche' la Enron era sottoposta, in
teoria, a fior di controlli. E oggi, a fianco dei dirigenti Enron,
sul banco degli imputati siede anche David Duncan, dirigente della
societa' di certificazione, Arthur Andersen, accusato di aver
distrutto documenti rilevanti riguardanti la Enron. Duncan,
appellandosi al Quinto emendamento costituzionale, ha dichiarato di
non voler testimoniare contro se stesso, a meno che non gli venga
garantita l'immunita'. Ma il deputato James Greenwood, presidente
della sottocommissione della Camera davanti alla quale Duncan e'
comparso, e' andato giu' pesante. Si e' rivolto a Duncan dicendo: "La
Enron svaligiava la banca, la Arthur Andersen forniva l'auto per
scappare e lei era al volante".
Ma questa e' una storia piena
di colpi di scena.
E in effetti la rapina in banca e' stata la
piu' grande della storia del mondo. E i metodi usati lasciano a bocca
aperta.
Come sapete Los Angeles e' la citta' che in 15 anni ha
sconfitto l'inquinamento. Pochi sanno pero' che questo e' avvenuto
nonostante una serie impressionante di cause intentate contro
l'amministrazione della citta' e lo stato della California, accusati
dai produttori di auto di limitare la liberta' di commercio con leggi
che impediscono la circolazione delle auto piu' inquinanti. Ma la
strada legale deve essere sembrata troppo incerta alla lobby del
petrolio e allora la Enron ha organizzato un dispetto di proporzioni
bibliche. E' riuscita a diventare fornitrice di energia elettrica
anche in California e ora e' accusata da molti di aver scientemente
organizzato il grande, disastroso black aut dell'anno scorso al solo
scopo di mettere in difficolta' la politica antinquinamento della
citta' e ottenere maggiore liberta' nella produzione di energia
elettrica.
E c'e' infine chi ricorda che la Enron, la prima
finanziatrice della campagna presidenziale di Bush, sia l'azienda che
ha tratto i maggiori guadagni dalla guerra in Kuwait e in Kosovo e,
se non fosse fallita, avrebbe ricavato guadagni enormi anche dalla
guerra in Afghanistan... E c'e' infine chi ricorda un film nel quale
un presidente inventa una guerra finta per distogliere l'attenzione
dell'opinione pubblica dallo scandalo che sta per travolgerlo. Ma nei
film e' tutto finto. Nella realta' le guerre si combattano davvero
con vere bombe e veri morti.
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