|
BIBLIOTECA
| |
EDICOLA | |
TEATRO | | CINEMA
| | IL
MUSEO | | Il
BAR DI MOE | | LA
CASA DELLA MUSICA |
|
LA CASA DELLE TERRE LONTANE |
| LA
STANZA DELLE MANIFESTAZIONI | | | NOSTRI
LUOGHI | | ARSENALE
| |
L'OSTERIA | | LA
GATTERIA | |
IL PORTO DEI RAGAZZI |
DARIO
FO e FRANCA RAME |
||
A
Proposito di Nanni Moretti |
Il
discorso di Nanni Moretti e' stato uno di quei gesti che danno
speranza e, come ha detto Staino, ci fanno sospettare che esista la
vita nella sinistra.
Improvvisamente milioni di progressisti
delusi hanno trovato chi ha dato voce al loro grande magone.
Che i
politici lo capissero, ovviamente, era difficile, e non stupisce che
abbiano fatto muro, rimproverando a Moretti di aver colpito con una
sassata il movimento democratico. L'aver perso le elezioni, l'essere
insignificanti in parlamento e incapaci persino di organizzare una
manifestazione che riempisse Piazza Navona e' per loro assolutamente
irrilevante (neppure sono riusciti a comunicare in maniera chiara
luogo e orario della manifestazione). L'idea che si possa cambiare
l'allenatore di una squadra che perde tutte le partite non sfiora
neppure le loro menti.
Hanno accusato Moretti di essere un asino,
un guitto, un incompetente, un artista.
E vorremmo, se ci
permettete, sottolineare un particolare nel tono che molti
commentatori, su L'Unita',
su La
Repubblica,
su Il Manifesto,
hanno usato: hanno detto "il bambino ha mostrato che il re e'
nudo", "l'artista sente maggiormente le emozioni della
moltitudine", "il regista ha saputo tirar fuori il suo
dolore e interpretarlo".
In fondo quasi tutti i commentatori,
sia quelli che esaltano Moretti che quelli che lo criticano, sono
convinti che un artista che parla di politica sia un'anomalia... Non
e' il suo mestiere, non ha titoli per giudicare...
I commentatori
paludati non hanno proprio capito quello di cui milioni di entusiasti
di Moretti sono ormai convinti: la politica e' una cosa troppo
importante e delicata per farla fare ai politici.
E' un discorso
che ci sentiamo ripetere da decenni:"Si', bravi, venite a farci
uno spettacolo gratis, e va bene, ma poi non pretendete di darci
anche il vostro parere. Cosa volete capire voi di politica. Lasciate
fare agli specialisti."
Gia', che degli artisti vogliano
dire qualche cosa su come cambiare il mondo e' veramente
inconcepibile! Inizi con gli artisti e poi magari domani pure le
femministe, i gay e i portoricani vorranno dire la loro... Di questo
passo finisce che pure gli operai pretenderanno di avere diritto di
discutere la linea del partito!
Ma che? Pazziamme?
Il grido di
Moretti non e' un "Suvvia i politici ascoltino un po' piu' la
gente",
Moretti ha detto chiaramente che con questo tipo di
politici non si vincera' mai. Siamo assetati di una concezione
completamente nuova della politica. Non giocata sulla furbizia, il
compromesso, l'inciucio, il mettiamoci d'accordo tra di noi facendo
un bello scambio, tu ti tieni le tue televisioni, le tue industrie,
le tue banche, basta che tu ci dia una mano con la bicamerale
(dimenticandosi che la prima regola del gioco e' non giocare con i
bari).
Sogniamo una politica fatta per la gente, non per i
vantaggi degli schieramenti. Una politica dove la base non deve
limitarsi a sfilare in corteo a comando, fare la tessera e dare il
voto.
Ha ragione chi dice che la vittoria di Berlusconi ha dietro
non soltanto il potere mediatico delle sue tv ma il trionfare di una
filosofia usa e getta dell'italietta dei furbi e dei raccomandati. Si
deve partire dalla rinascita della cultura collettiva e popolare,
dell'ironia, della cooperazione, della sinergia tra le forze positive
della societa'.
E non a caso tutto quello che si muove in questa
direzione e' totalmente non considerato dall'elite della sinistra.
Al
pari degli artisti sono irrilevanti gli organizzatori di eventi
culturali, le piccole case editrici, i centri culturali, le banche
del tempo, i gruppi di acquisto, le cooperative sociali, il commercio
equo e solidale, il microcredito, il mondo del volontariato,
dell'etica e della solidarieta'.
Ora vedremo se, da questo
sacrosanto intervento di Moretti, verra' fuori una nuova stagione di
costruzione di micro progetti, come fu l'epoca d'oro della nascita
delle cooperative e delle case del popolo.
Vedremo. Ma non
aspettiamoci che tutto questo lo costruisca la vecchia o una
riciclata dirigenza. Qui serve una base nuova: artisti delusi,
disoccupati depressi, casalinghe frustrate, pensionati sclerotici,
studenti scioperati, impiegati "esuberanti", operai
insonni, tutti insieme, devono decidere se vogliono veramente una
nuova "casta dirigente" o se vogliono essere la "classe
dirigente". Se non volete la destra al potere per quattro
generazioni, forse, e' il momento di fare una scelta adesso.
E
Rutelli, D'Alema, Bertinotti e Fassino non si preoccupino. Non
resteranno disoccupati e soli a causa di Moretti. Continuando cosi',
con le piccole difese, sono gia' rimasti soli... E forse anche
disoccupati. Moretti ha solo osservato la realta' ed e' stato capace
di raccontarla, dimostrando di avere tutti i diritti, anzi il dovere
di fare politica.
I datori di lavoro (Moretti docet) dei nostri
rappresentanti al parlamento sono pregati di suggerire ai loro
dipendenti gli indispensabili radicali cambiamenti.
Questo e' il
momento di parlare. E' a disposizione uno spazio su il Manifesto e su
www.alcatraz.it
.
Franca Rame, Dario Fo, Jacopo Fo
|
MOTORI
DI RICERCA | UFFICIO
INFORMAZIONI | LA
POSTA | CHAT
| SMS
gratis | LINK
TO LINK!
|
LA CAPITANERIA DEL PORTO | Mailing
List | Forum | Newsletter | Il
libro degli ospiti | ARCHIVIO
| LA
POESIA DEL FARO|