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DARIO
FO e FRANCA RAME |
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La cosa che mi ha impressionato ieri e' stata la calma della gente |
Alle
due del pomeriggio doveva iniziare la manifestazione di MicroMega al
Palavobis, per il decennale di Mani Pulite. La gente ha deciso che
questo appuntamento dovesse diventare l'incontro di tutti quelli che
non ne possono piu' del governo e dei vertici della sinistra. Sono
arrivati con i pullman anche da fuori.
Alle 10 del mattino era
gia' tutto pieno, ma una fiumana ininterrotta di gente continuava ad
arrivare, migliaia di famiglie al completo. Gli organizzatori erano
sconvolti:"Avremmo dovuto affittare lo stadio..." ha
commentato Flores.
A mezzogiorno la polizia ha dovuto chiudere
gli ingressi perche' il Palavobis contiene ottomila persone e dentro
ce n'erano gia' almeno diecimila.
Quando sono arrivato era
impressionante: c'era questa collinetta con la gente seduta che
aspettava che succedesse qualche cosa con una compostezza
eccezionale.
Poi per fortuna Radio Radicale ha tirato fuori un
grande altoparlante e altri piu' piccoli sono stati collegati cosi'
che le trentamila persone che circondavano il Palavobis potessero
sentire quello che si diceva dentro. Di Pietro, Berlinguer e altri
hanno improvvisato discorsi con microfoni di fortuna anche
all'esterno arrampicandosi su tetti e tralicci.
Normalmente quando
ci sono queste kermesse le persone vanno in giro, si muovono, cercano
gli amici. Ieri no, erano fermi, immobili, una folla attenta, che
voleva veramente ascoltare.
E io, mentre recitavo sentivo le
risate raddoppiate. Dentro e fuori il Palavobis. Ma non erano risate
normali, erano boati.
Il pubblico partecipava talmente che i tempi
della risata erano eccezionali. Di solito passa un istante tra una
battuta e la reazione del pubblico. Ieri questo tempo di comprensione
non c'era.Tutto era gia' chiaro. La gente applaudiva, rideva e
pestava i piedi per terra.
Il palco su cui ero vibrava, tremava,
mi sono dovuto fermare e pregare di non esplodere a quel modo perche'
rischiavo di ritrovarmi scaraventato in mezzo a loro.
Ma
non era il pubblico che applaude e grida per qualunque parola del
leader.
Era un pubblico con idee sue. E ogni volta che gli oratori
andavano fuori dal seminato venivano immediatamente beccati con
battute secche.
Anche quando Di Pietro e' salito non c'e' stata
soltanto approvazione, quando ha detto che nell'Olivo si sono
guardate solo le poltrone un ragazzo ha gridato:"Perche', tu
cosa hai fatto?"
Ieri e' stata espressa una critica frontale
al vecchio modo di fare politica, alle astuzie
degli schieramenti
e tutti ne dovranno tenere conto.
Io ho partecipato a centinaia di
manifestazioni ma non ho mai visto una tensione come quella di
ieri.
Tornando indietro in metropolitana abbiamo dovuto aspettare
che passassero due treni prima di poter accedere alle vetture e le
discussioni che ho ascoltato durante l'attesa non erano parole dette
tanto per far chiacchiera.
E volavano le battute. Un
ragazzo, guardandosi intorno si e' ricordato degli esponenti del Polo
che hanno definito le quattromila persone della manifestazione di
Roma, intorno al Palazzo di Giustizia, "una manifestazione
parrocchiale". E si e' chiesto a gran voce: "Chissa' se
definiranno anche questa una manifestazione da parrocchia".
Restano
nelle orecchie due frasi. "Bertinotti ha fatto cadere il governo
Prodi, ora ci aspettiamo che faccia cadere il governo Berlusconi."
"Quella processione con le proposte degli uomini da poltrona
della Rai, da parte dei Ds, e' stata una cosa da suicidi."
Ora
bisognera' vedere se gli apparati dell'Olivo e piante e fiori
associati sapranno reagire a questa gran frittata messa in atto dal
popolo della sinistra. Se questi pensano che sia una cosa passeggera
si sbagliano di grosso, se i partiti della sinistra non capiscono che
devono mettersi in coda, perdono una grande occasione.
Questo e'
un movimento che ha chiaro quello che vuole: Niente inciucio.
Bisogna
fare ostruzionismo contro questo potere, non bisogna piu' accettare
il rito della contrattazione con furbizia.
Bisogna rifiutare tutto
di questo governo.
Queste sono le intenzioni. Ora bisogna vedere
se questo movimento sapra' darsi un programma di azioni concrete e se
sapra' inventare un modo di fare la politica direttamente dal basso.
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