|
BIBLIOTECA
| |
EDICOLA | |
TEATRO | | CINEMA
| | IL
MUSEO | | Il
BAR DI MOE | | LA
CASA DELLA MUSICA |
|
LA CASA DELLE TERRE LONTANE |
| LA
STANZA DELLE MANIFESTAZIONI | | | NOSTRI
LUOGHI | | ARSENALE
| |
L'OSTERIA | | LA
GATTERIA | |
IL PORTO DEI RAGAZZI |
Quel
maledetto venerdi' dello scorso marzo |
Nome:
Eva Dos Anjos
Nazionalita': Brasiliana,
immigrata in Italia perche' i miei figli potessero crescere e
mangiare.
Permesso di soggiorno? No,
clandestina.
Anni: 35
Sposata?
Il mio compagno e' invalido da 6 anni.
Figli: 3,Wagner,
Leonel e Lethicia.
Professione: Parrucchiera
disoccupata al mio paese, in Italia, donna a ore e lavapiatti in un
ristorante.
In regola: No.
Domicilio:
Sono stata insistentemente invitata a tornare in Italia con promessa
di casa e lavoro. Arrivo con i miei 3 figli e scopro di essere stata
raggirata: c'e' il lavoro ma non la casa. A quel punto non avevo
altre possibilita' se non quella di accettare una serie di
sistemazioni assai precarie, al limite dell'indecenza, offerte
proprio da coloro che mi avevano in precedenza illusa con tante
promesse.
Cosa vuol dire con "al limite
dell'indecenza"? Dormivamo in un sottotetto senza
finestre, senza riscaldamento, SENZA PORTA, in 3 su di un lettino, il
gabinetto anch'esso senza porta.
Ore di lavoro
giornaliere? 16-18. Oltre al ristorante che mi impegnava
dalle 10 alle 3, e dalle 18 a notte fonda facevo altre ore presso
famiglie. I figli di sei e cinque anni, hanno bisogno di tutto...
delle scarpe... dei biscotti... i quaderni per la
scuola...
Stipendio?: 1.800.000 al mese per
me e 1.800.000 a mio figlio Wagner, 17 anni, cuoco (nel mio stesso
ristorante, lui ha rinunciato agli studi, al divertimento per aiutare
la famiglia, non si e' mai tenuto per se' un centesimo) e ballerino
quando serviva per divertire i clienti durante le feste, ma non c'era
mai nemmeno una mancia per questo lavoro extra. Gli stipendi li
abbiamo sempre ricevuti con ritardo di mesi, costretti a umiliarci
nel sollecitarli e sollecitarli. Il saldo degli arretrati l'abbiamo
finalmente ricevuto grazie all'intervento di una famiglia italiana
amica, a mezzanotte: non potevamo piu' aspettare. L'indomani mattina
portavamo in Brasile Leonel e Lethicia per il funerale.
Chi
ha pagato il viaggio? Il Comune di Trezzano.
Chi
ha pagato il funerale? Aveva promesso di farlo il comune, ma
arrivati all'aeroporto mia suocera per il trasporto delle salme a
Bonito (400 Km.) e per il funerale dei bimbi ha dovuto fare un debito
di 1 milione e 400 mila lire.
Cosa ricordi di quella
terribile notte?
Stavo lavando i piatti, ad un certo
punto qualcuna grida "al fuoco" subito penso ai bambini...
corro, arrivo alla scala... e mi devo bloccare: le fiamme rendono
impossibile l'accesso. Vengo a sapere che Valeria, 27 anni, una cara
amica appena giunta dal Brasile mi aveva preceduta per cercare di
salvare i miei bambini. Non ce l'ha fatta, e' morta bruciata viva per
i miei figli.
Il padrone del ristorante, il primo ad arrivare sul
luogo dell'incendio, quando gli ho chiesto: "Perche' non hai
salvato i miei bambini? Non hai pensato che c'erano i miei
figli?" m'ha risposto: me ne sono dimenticato.
S'e'
dimenticato dei miei bambini!
Arriva l'autoambulanza, mi
porta all'ospedale San Paolo, il pediatra ha gli occhi bassi... non
mi guarda in faccia. Continuo a chiedere... "Stanno bene?"
"Guardami in faccia dottore..." "stanno bene?"
poi: "Non c'e' piu' Leonel".
Mi si ferma il cuore.
Arrivo da Lethicia... e' li', distesa, bella, con i suoi
riccioli... la manina e' tiepida... L'hanno attaccata alla macchina.
Dopo un giorno "Signora stacchiamo!" dicono i medici "non
c'e' piu' niente da fare". "No aspettate, non puo' morire."
"Non c'e' piu' nulla da fare, signora... la sua bambina..."
"Ci sono i miracoli." Anche Wagner cerca di convincermi.
"Aspettate... vi prego, aspettiamo fino a domani alle 5."
"Va bene".
Arriva domani.
Sono le 17.
Staccano
la macchina.
E' ancora mio figlio che mi parla di donare gli
organi della bimba. No. Non voglio portare a casa una scatola vuota.
No. "Mamma, aiutiamo tre bambini con la nostra Lethicia."
Firmo.
Firma anche Wagner.
"Mamma mentre firmavo,
con tutta l'acqua che veniva giu', m'e' arrivato sul foglio, proprio
sulla mia firma un filo di sole. Vedi mamma, anche Lethicia e'
contenta" "E' vero - dice il medico - l'ho
visto anch'io."
Hai conosciuto le bambine che hanno
ricevuto gli organi, cuore, fegato rene di tua figlia?
Non
sono ancora pronta. Quando incontrero' la bimba col cuore di Lethicia
sara' per me una grande emozione e... dolore.
Quale e'
oggi la tua situazione?
Abbiamo ottenuto immediatamente,
grazie all'intervento del Sottosegretario degli Interni onorevole
Mantovano il permesso di soggiorno. L'onorevole Mantovano e' l'unica
persona che si sia immediatamente, profondamente e concretamente
interessata a noi. Grazie a lui ora mio figlio lavora in un bar del
centro, in regola.
E tu? Lavoro? Casa?
No.
Non ho niente. Le Autorita' Pubbliche contrariamente alle promesse di
tempestivo appoggio pronunciate in quei drammatici giorni, non sono
ancora state in grado di aiutarmi a trovare una casa, un lavoro. Ci
sono stati 2 Consigli Comunali con delibere votate da tutti i
presenti ma...
E pensare che il 5 marzo, quattro giorni
prima che tutti noi morissimo in quel rogo, saremmo dovuti entrare
nella nostra casa. Una casa in affitto che avevo finalmente trovato,
una casa vera con porte, finestre e il riscaldamento.
Ultima ora: Eva, dopo 3 mesi dalla tragedia in cui ha perso i suoi due bimbi, e' stata ricevuta dal sindaco di Trezzano che le ha promesso che entro pochissimo tempo le verra' assegnato un appartamento e trovato un posto di lavoro.
Auguri
Eva!
Per ora,
benvenuta a casa nostra.
|
MOTORI
DI RICERCA | UFFICIO
INFORMAZIONI | LA
POSTA | CHAT
| SMS
gratis | LINK
TO LINK!
|
LA CAPITANERIA DEL PORTO | Mailing
List | Forum | Newsletter | Il
libro degli ospiti | ARCHIVIO
| LA
POESIA DEL FARO|