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| IL PORTO DEI RAGAZZI |

FRANCA RAME

Quel maledetto venerdi' dello scorso marzo
di Franca Rame

Nome: Eva Dos Anjos
Nazionalita': Brasiliana, immigrata in Italia perche' i miei figli potessero crescere e mangiare.
Permesso di soggiorno? No, clandestina.
Anni: 35
Sposata? Il mio compagno e' invalido da 6 anni.
Figli: 3,Wagner, Leonel e Lethicia.
Professione: Parrucchiera disoccupata al mio paese, in Italia, donna a ore e lavapiatti in un ristorante.
In regola: No.
Domicilio: Sono stata insistentemente invitata a tornare in Italia con promessa di casa e lavoro. Arrivo con i miei 3 figli e scopro di essere stata raggirata: c'e' il lavoro ma non la casa. A quel punto non avevo altre possibilita' se non quella di accettare una serie di sistemazioni assai precarie, al limite dell'indecenza, offerte proprio da coloro che mi avevano in precedenza illusa con tante promesse.
Cosa vuol dire con "al limite dell'indecenza"? Dormivamo in un sottotetto senza finestre, senza riscaldamento, SENZA PORTA, in 3 su di un lettino, il gabinetto anch'esso senza porta.
Ore di lavoro giornaliere? 16-18. Oltre al ristorante che mi impegnava dalle 10 alle 3, e dalle 18 a notte fonda facevo altre ore presso famiglie. I figli di sei e cinque anni, hanno bisogno di tutto... delle scarpe... dei biscotti... i quaderni per la scuola...
Stipendio?: 1.800.000 al mese  per me e 1.800.000 a mio figlio Wagner, 17 anni, cuoco (nel mio stesso ristorante, lui ha rinunciato agli studi, al divertimento per aiutare la famiglia, non si e' mai tenuto per se' un centesimo) e ballerino quando serviva per divertire i clienti durante le feste, ma non c'era mai nemmeno una mancia per questo lavoro extra. Gli stipendi li abbiamo sempre ricevuti con ritardo di mesi, costretti a umiliarci nel sollecitarli e sollecitarli. Il saldo degli arretrati l'abbiamo finalmente ricevuto grazie all'intervento di una famiglia italiana amica, a mezzanotte: non potevamo piu' aspettare. L'indomani mattina portavamo in Brasile Leonel e Lethicia per il funerale.
Chi ha pagato il viaggio? Il Comune di Trezzano.
Chi ha pagato il funerale? Aveva promesso di farlo il comune, ma arrivati all'aeroporto mia suocera per il trasporto delle salme a Bonito (400 Km.) e per il funerale dei bimbi ha dovuto fare un debito di 1 milione e 400 mila lire.
Cosa ricordi di quella terribile notte?
Stavo lavando i piatti, ad un certo punto qualcuna grida "al fuoco" subito penso ai bambini... corro, arrivo alla scala... e mi devo bloccare: le fiamme rendono impossibile l'accesso. Vengo a sapere che Valeria, 27 anni, una cara amica appena giunta dal Brasile mi aveva preceduta per cercare di salvare i miei bambini. Non ce l'ha fatta, e' morta bruciata viva per i miei figli.
Il padrone del ristorante, il primo ad arrivare sul luogo dell'incendio, quando gli ho chiesto: "Perche' non hai salvato i miei bambini?  Non hai pensato che c'erano i miei figli?" m'ha risposto: me ne sono dimenticato.
S'e' dimenticato dei miei bambini!
Arriva l'autoambulanza, mi porta all'ospedale San Paolo, il pediatra ha gli occhi bassi... non mi guarda in faccia. Continuo a chiedere... "Stanno bene?" "Guardami in faccia dottore..." "stanno bene?" poi: "Non c'e' piu' Leonel".
Mi si ferma il cuore.
Arrivo da Lethicia... e' li', distesa, bella, con i suoi riccioli... la manina e' tiepida... L'hanno attaccata alla macchina. Dopo un giorno "Signora stacchiamo!" dicono i medici "non c'e' piu' niente da fare". "No aspettate, non puo' morire." "Non c'e' piu' nulla da fare, signora... la sua bambina..." "Ci sono i miracoli." Anche Wagner cerca di convincermi. "Aspettate... vi prego, aspettiamo fino a domani alle 5."
"Va bene".
Arriva domani.
Sono le 17.
Staccano la macchina.
E' ancora mio figlio che mi parla di donare gli organi della bimba. No. Non voglio portare a casa una scatola vuota. No. "Mamma, aiutiamo tre bambini con la nostra Lethicia."
Firmo.
Firma anche Wagner.
"Mamma mentre firmavo, con tutta l'acqua che veniva giu', m'e' arrivato sul foglio, proprio sulla mia firma un filo di sole. Vedi mamma, anche Lethicia e' contenta"  "E' vero - dice il medico -  l'ho visto anch'io."
Hai conosciuto le bambine che hanno ricevuto gli organi, cuore, fegato rene di tua figlia?
Non sono ancora pronta. Quando incontrero' la bimba col cuore di Lethicia sara' per me una grande emozione e... dolore.
Quale e' oggi la tua situazione?
Abbiamo ottenuto immediatamente, grazie all'intervento del Sottosegretario degli Interni onorevole Mantovano il permesso di soggiorno. L'onorevole Mantovano e' l'unica persona che si sia immediatamente, profondamente e concretamente interessata a noi. Grazie a lui ora mio figlio lavora in un bar del centro, in regola.
E tu? Lavoro? Casa?
No. Non ho niente. Le Autorita' Pubbliche contrariamente alle promesse di tempestivo appoggio pronunciate in quei drammatici giorni, non sono ancora state in grado di aiutarmi a trovare una casa, un lavoro. Ci sono stati 2 Consigli Comunali con delibere votate da tutti i presenti ma...
E pensare che il 5 marzo, quattro giorni prima che tutti noi morissimo in quel rogo, saremmo dovuti entrare nella nostra casa. Una casa in affitto che avevo finalmente trovato, una casa vera con porte, finestre e il riscaldamento.

 

Ultima ora: Eva, dopo 3 mesi dalla tragedia in cui ha perso i suoi due bimbi, e' stata ricevuta dal sindaco di Trezzano che le ha promesso che entro pochissimo tempo le verra' assegnato un appartamento e trovato un posto di lavoro.

 

Auguri Eva!
Per ora, benvenuta a casa nostra.





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