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DARIO
FO e FRANCA RAME |
||
Michele lu Lanzone |
Da
Loperaio conosce 300 parole, il padrone 1000: per questo
lui e il padrone, di Dario Fo e Franca Rame.
Questo
spettacolo ha debuttato alla Camera del Lavoro di Milano il 20
novembre 1969.
Personaggi:
La Madre, Prima Infermiera, Seconda Infermiera, Ragazzo cantore con
chitarra
Al centro dello spazio scenico, un praticabile e uno
sgabello. Un attore viene in proscenio a introdurre il brano. Luce
piena.
ATTORE Michele lu Lanzone e il nome di un
famoso sindacalista siciliano ucciso dalla mafia oltre trentanni
fa. La storia e raccontata dalla madre del Lanzone stesso.
Lazione drammatica si svolge dentro un manicomio dove la donna
e stata rinchiusa. Un ragazzo cantore introduce, con una
filastrocca, lazione. Lunico elemento scenografico sara
questo praticabile che vedete nel mezzo del palcoscenico.
RAGAZZO
(canta quasi sommesso, con pudore)
Rosa la pazza la nanna
faceva
A nu pupazzo la ninna cantava
Ninna oh ninna oh
A
questo punto della canzone entra in scena una donna senza eta,
la Madre. Siede tenendo in grembo un pupazzo di stracci, una
pigotta grande come un bambino di cinque anni. Ogni tanto lo
pettina e lo culla, mentre il ragazzo continua a
cantare.
RAGAZZO
Michele lu Lanzone fatti furbo
lascia
che corra lacqua dove deve
non timpicciare tu di sto
disturbo
se per la valle lacqua non si vede
il contadino
gia se rassegnato
tu statti bono o sei gia
sotterrato.
MADRE
Ti piace sta canzoncina? Bella eh! E per tuo padre che
lhanno inventata
tutta per lui. Era importante tuo padre
accidenti se lo era! Quando passava lui si toglievano tutti il
cappello i contadini
mica per soggezione
no, per
rispetto, per considerazione
perche era il piu
bravo, il piu coraggioso sindacalista di tutta la vallata.
(Cambia tono alzandosi in piedi allunisono con il
chitarrista)
Michele statti in salute
E mantieniti
vivo
Da questo momento, la Madre, raccontando la sua storia, recitera i vari personaggi, cambiando toni e atteggiamenti sempre epica mai naturalista.
MADRE Lascia correre, Michele hanno gia ammazzato piu di settanta sindacalisti prima di te tutti sotto terra sono finiti, perche si davano troppo da fare, Michele si mettevano troppo in vista coi contadini! (Tono autoritario) No, i tempi sono cambiati . Adesso la mafia deve star buona, che ce la commissione apposita che li tiene sotto torchio!
Avete visto gia li abbiamo costretti a mollarci le terre del latifondo! (Altro tono) Gia, ma che ce ne facciamo senza lacqua manco i cocomeri ci resistono brucia tutto! Se ci distribuivano il deserto della Libia era lo stesso! (Altro tono) Lacqua ci sara! Basta che si faccia la diga il progetto e gia stato approvato. La regione ha gia ordinato lo stanziamento e questione di qualche mese. Ora vado a Palermo ci vado con tutti i sindaci della valle se occorre verrete anche voi con le vostre donne e ci faremo sentire!
RAGAZZO (canta come facesse parte della ballata)
Michele lu sindacalista!
Michele lu Lanzone
Ci stai facendo fare lu ballu del caprone!
MADRE Facciamo, faremo, e gia fatto!
Quanti anni sono che si aspetta!? Manco una pietra han messo per sta diga.
Facciamo, faremo, e gia fatto! Ci pare la storia di Mose: abbiate pazienza pazienza!
E intanto noi si deve andare a fare il lavoro a giornata fino alla piana dei greci sotto i proprietari e anche le nostre donne che la nostra terra ci serve solo per seppellirci i morti E i figli nostri ci tocca mandarli alla miniera del sale e dello zolfo che ci diventano rachitici e gobbi . (Cambiando tono) Michele, qualcuno mette in giro la voce che ti hanno mandato qui i padroni Si, che sei pagato da loro per tenerci tranquilli con la speranza le promesse (Venendo in proscenio fiurente. Cambia tono) Chi dice questo? Fuori! Me lo deve venire a dire in faccia! In faccia! Senno e un cornuto bastardo, figlio di cornuti! (Cambia tono di colpo) Non te la prendere Michele lascia correre, sto mestiere non e per te per fare il sindacalista bisogna esserci nati e un mestiere difficile bisogna saperci fare esserci navigati (Allunisono con il ragazzo) Il governo ha distribuito tre sacchi di farina per ogni famiglia siamo sotto le elezioni per un po staranno quieti (Scatto di voce) No! E proprio adesso che dobbiamo muoverci! Dobbiamo andare a pestare i pugni, adesso! (Implorante) Michele, lascia correre Michele, ti vuoi rovinare (Riprende con tono esasperato) Non capite che la diga sono i padroni a non volerla dare? Sono loro che bloccano tutto! Perche con sta diga tutta la vallata diventerebbe fertilissima Potremmo adoperare lacqua anche per lavarci i piedi e potremmo far fontane come in piazza a Palermo! Ma allora vi trovereste a coltivare tranquilli tutti quanti le vostre terre, che vi rendono, a vivere del vostro! E a sto punto, dove li trovano loro i padroni, i braccianti da pagare una miseria come han fatto fino adesso? E alla miniera di zolfo e a quella del sale chi ci andrebbe piu a crepare con le piaghe dappertutto come lebbrosi? La chiudono! Ecco perche sta diga non ve la vogliono dare a costo di far saltare in aria tutta la Sicilia ad ogni costo!! Perche voi dovete restare straccioni morti di fame! (Cambia tono di colpo: spaventata) Michele statti zitto non ti esporre (Altro tono) No, la Sicilia saremo noi a farla saltare Noi! Piantiamola di essere degli spaventati Siamo capaci di ammazzare per il disonore ma non e disonore essere dei pezzenti, degli sfruttati crepar di fame? Andiamo tutti a Palermo andiamo a prenderli per il collo sti padreterni bastardi.
RAGAZZO (canta)
Palermu,
Palermu,
Jemmu, jemmu
MADRE
(dolcissima e orgogliosa) Dovevi vederlo tuo padre,
Cenzino, in testa a tutti scalmanato che pareva Rinaldo con le due
spade! E tutti i contadini sui loro muli, sui ciucci, coi loro
cartelli, che gridavano, scendevano verso Palermo che sembravano la
lava del vulcano.
RAGAZZO (Canta)
Palermu, Palermu,
Jemmu, emmu
MADRE Ma non ce lhanno fatta e arrivata la polizia con le camionette. Dalle ville, i padroni, guardavano con i cannocchiali li hanno picchiati con i calci dei moschetti erano piu di mille. Tuo padre con un braccio rotto lhanno portato in prigione un anno gli hanno dato. (Accorata) Michele, chi te lo fa fare Michele, lascia correre Tu ti butti troppo e a che serve? I contadini, da sempre stanno sotto padrone ci si sono rassegnati non stargli a montare la testa che poi lo vedi, te la fanno pagare a te, i padroni!
La madre va a rannicchiarsi sul fondo del palcoscenico.
RAGAZZO
e MADRE (in calando)
Michele lu Lanzone fatti furbo
lascia
che corra lacqua dove deve
non timpicciare tu di sto
disturbo
Entrano due infermierre. Portano un grande cesto, pieno di lenzuola. Ne prendono uno e lo tendono per piegarlo.
PRIMA
INFERMIERA Ma che, mettiamo via i lenzuoli bagnati?
SECONDA
INFERMIERA E chi li mette via? Servono per la strozzina.
PRIMA
INFERMIERA La strozzina? Cose?
SECONDA
INFERMIERA Ma da dove vieni tu? Possibile che al manicomio di
Messina non la adoperiate?
PRIMA INFERMIERA Ehi! Non sara
mica quel sistema di avvolgerci i matti come salami, quando hanno la
crisi
cosi che restano come soffocati?
SECONDA
INFERMIERA Certo, attraverso il lenzuolo bagnato non passa
laria e trach; e il sistema piu spiccio per farli
ritornare subito tranquilli
PRIMA INFERMIERA Chiamali
tranquilli: svengono! Da noi, laggiu e proibito
SECONDA
INFERMIERA Anche da noi
ma, insomma, si chiude un occhio
(Si sente un grido di donna provenire da fuori scena). Eccone
una che e partita
vieni che ti metto subito in
allenamento.
Le due infermiere escono correndo portandosi
appresso cesto e lenzuola.
MADRE Sicuro che e
uscito di prigione il tuo papa
Ma mica se
rassegnato sto testardo
Macche, adesso stava tutto
il giorno a studiare le carte del catasto. E una sera arriva a casa
che cantava e gridava felice. Guardate, ho trovato una mappa
antica di chissa quanti anni
di prima dei borboni
forse del tempo degli arabi. Qui, guardate, ce segnato un
fontanile
in cima alla nostra piana, sotto il Ronco dello Zoppo
dove adesso e sotterrato da una frana
Forse e una
vena grande
Forse ce ancora
basta sgomberare
liberare il foro (Cambia tono: implorante) Lascia
correre Michele
non tilludere
non timmischiare!
Se nessuno lha riscoperta quella vena dacqua, ci sara
pure una ragione
Lascia perdere Michele. (Altro tono)
Due giorni dopo era domenica e cerano tutti i contadini con le
zappe e le vanghe, e anche quelli della miniera, e le donne che
trasportavano terra con i cesti sul capo e i vecchi. Anzi, cerano
due vecchi che suonavano la fisarmonica e la chitarra in
continuazione e noi si lavorava quasi ballando
RAGAZZO e
MADRE (cantano)
Verra lu tempu de li lampuni
tutte le
vocche rosse mi vo baciare
MADRE Non era ancora
mezzogiorno che ci fu un urlo! Cera!
Il foro cera!
Era otturato con dei mattoni crudi, proprio di quelli del sistema
antico
Avessi visto Cenzino come si buttarono tutti quanti a
scavare
uno dietro laltro a turno, che il buco era
stretto e solo un uomo per volta ci poteva stare. Vai vai!
Si
cantava intanto che si faceva il passamano coi mattoni.
RAGAZZO (a
voce spiegata)
Vai vai! Buttami un bacio e vai
verra
lu tempu de li lampuni
tutte le vocche rosse mi vo
rubare
MADRE Lacqua! Lacqua esce
esce
(Altro tono) Avessi visto, Cenzino, un getto incredibile
come trenta fontane. E tutti, uomini e donne, come impazziti sotto a
prenderci la doccia
fradici a saltare, a ridere. Lacqua,
lacqua! Ah che bella cosa lacqua!
RAGAZZO
Verra
lu tempu de li lampuni
tutte le vocche rosse mi vo
baciare!
MADRE Ubriachi dacqua eravamo: (Altro
tono, urlato) Non cimporta piu la diga adesso!
Se la tengano pure. Questa vena ci basta per tutta la valle
per
tutte le coltivazioni, per i campi
non ci brucera piu
il frumento
E chi andra piu in miniera adesso? Se
e per noi da oggi possono anche chiuderla, quella trappola da
topi! (Riprende per un attimo in sottofondo il canto
dei lamponi scemando in malinconico).
Ma il giorno appresso
cerano delle donne che piangevano per la strada. Il
fontanile non butta piu acqua
la vena se gia
asciugata. Andarono correndo i contadini a vedere. No,
qualcuno ha otturato il buco. Scavarono
scavarono
tirarono fuori qualcosa che otturava
era Michele
il padre
tuo: lavevano ammazzato e ce lavevano ficcato dentro come
tappo. (Diperata) Michele, statti accorto Michele, Chi te lo
fa fare. I contadini gia si sono rassegnati
da sempre
sono rassegnati. (Gridando) Giustizia!! Si, voglio
giustizia! Si, ce per dio, la giustizia. Li hanno
presi
li hanno ammanettati quelli che me lhanno
ammazzato
li hanno processati
due volte! E due volte li
han lasciati uscire
tutti! E quelli che hanno testimoniato, che
sapevano, anche loro li hanno trovati morti, senza la lingua
(Disperata) Michele
ti devi rassegnare Michele
noi
dobbiamo avere pazienza
pazienza! (Con rabbia terribile)
Pazienza! Finche non scendera la lava
la lava del
vulcano, a bruciare tutto: i padroni, chi li difende, chi li
protegge
la lava
ecco scende
Brucia
.
Scappate
no, non potete
porci
chiamate lordine
che vi protegga, chiamate i giudici che vi difendano
! Michele,
abbiamo vinto Michele
Michele
Entrano correndo le
due infermiere, dispiegano il lenzuolo, lo buttano addosso alla madre
coprendola tutta. Torcono i due capi del lenzuolo e mettono in atto
la strozzina.
SECONDA INFERMIERA Forza, qua
ce ne unaltra
dai butta! Gira
ecco:
torci, torci. E in trappola.
MADRE (continua a urlare e ad
agitare le braccia sempre piu lentamente, la voce si fa piu
scura e tenue fino a cessare) Non ce piu speranza
ti devi rassegnare Michele
Michele
Michele
La
donna cade lentamente e si accascia di schianto a terra.
SECONDA
INFERMIERA Ecco fatto.
Le due infermiere sciolgono dalla
stretta la Madre, liberandola dal lenzuolo: lenzuolo che tengono
davanti al corpo inerme della donna a mo di sipario. La ballata
del cantore chiude il brano, mentre cala lentamente la
luce.
RAGAZZO
Michele lu Lanzone fatti furbo
lascia
correre lacqua dove deve
ecc. ecc.
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