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1 settembre 2002 |
C'era
una volta un mondo nel quale le persone che non volevano sprecarsi in
conversazioni impegnative parlavano del tempo. Il clima era
l'argomento neutro per eccellenza. Potevi parlare del tempo perfino
con il fratello nazista di tuo suocero senza rischiare di finire in
una rissa politica. Parlare del tempo era un formidabile
ammortizzatore delle tensioni sociali e umane. Dopo questo disastroso
agosto 2002 chi prova anche soltanto a nominare il clima si trova
immediatamente in mezzo a uno scontro politico e culturale. Il tempo
ha tradito gli amanti dei discorsi futili improvvisamente e
totalmente.
Il mese di agosto ha spiegato a tutti in modo
estremamente forte che il mondo sta viaggiando verso la catastrofe a
velocita' sostenuta. E' sotto gli occhi anche dei piu' disinformati
qualunquisti che l'atmosfera si sta ribellando al continuo aumento di
anidride carbonica provocato da un' umanita' stupida e miope.
E
perfino i giornalisti televisivi non possono tacere la semplice
verita' che e' sotto gli occhi di tutti.
La vita sul pianeta terra
e' stata possibile perche' per miliardi di anni i vegetali hanno
assorbito anidride carbonica, sono finiti sotto terra, trasformandosi
in carbone e in petrolio. E in questo modo hanno depurato l'atmosfera
e un pianeta turbolento e velenoso e' diventato relativamente stabile
e capace di ospitare la vita umana. Da un secolo l'umanita' sta
utilizzando colossali quantita' di carbone e petrolio come
combustibile e cosi' facendo ha fatto aumentare del 30% la quota di
anidride carbonica nell'atmosfera. Negli ultimi 10 anni l'aumento e'
stato del 5%. E ora Cina, India e Indonesia, i tre giganti dell'Asia,
stanno sviluppandosi e raddoppiano in tempi rapidissimi i loro
consumi di carburanti fossili.
Anche un microcefalo come Bush
dovrebbe essere in grado di capire che la nube tossica di milioni di
metri cubi di gas che oscura i cieli dell'Asia e' un fenomeno
allarmante.
Se non si vuole dare retta agli ecologisti si vada
almeno a leggere l'ultimo rapporto della Banca Mondiale che avvisa
che entro il 2030 tutte le citta' del mondo raggiungeranno la soglia
dell'invivibilita', cioe' se vorrai andare a fare la spesa dovrai
prima assicurarti di avere ossigeno a sufficienza nelle bombole che
alimentano la tua maschera...
Ma questi sono discorsi che non
convincono nessuno. Il clima invece parla chiaro a tutti. E tutti
quelli che dicevano: "Non mi interessa niente dell'ambiente!"
hanno avuto le vacanze rovinate. E forse adesso si sentono un po'
stupidi.
Abbiamo la sensazione di assistere a una grande lezione
di buon senso ed ecologia impartita da un maestro invisibile.
Le
lezioni sono rapide e chiare. Sono alcuni milioni i benestanti
italiani che hanno perso dal 30 al 60% di quanto avevano investito in
azioni e fondi di investimento. Alcuni di loro sono incazzati. E' un
fiume di sfiducia che sta crescendo rapidamente, tra zanzare
assassine, mucche pazze, spaghetti radioattivi, patate fosforescenti,
pillole dimagranti mortali. E nel frattempo il piu' grande esercito
del mondo sta mostrando la sua totale incapacita' di colpire il
terrorismo, con Bin Laden che prende il sole chissa' dove, mentre in
Afghanistan un popolo stremato non vede ancora la fine di questa
guerra.
Ci sarebbe da farsi prendere dallo sconforto.
L'unico
pensiero che ancora ci da' speranza e' che questo inflessibile
maestro riesca con le sue terribili lezioni a instillare un po' di
buon senso nell'umanita' allucinata.
Peraltro sappiamo che siamo
una razza dotata di straordinarie capacita' di reazione.
Il crollo
del Muro di Berlino ci ha regalato il senso della rapidita' e
imprevedibilita' delle reazioni umane positive.
Non c'era nessuno
in tutto il mondo che un'ora prima dell'assalto di popolo al Muro
avrebbe potuto prevedere l'evento. Per decenni la gente aveva subito
le terribili angherie di un potere dittatoriale e violento e niente
lasciava presagire che avrebbe avuto la capacita' di reagire in tempi
brevi. Invece un funzionario di stato disse alla televisione una
frase ambigua: "Non e' vero che i cittadini di Berlino Est non
possono varcare la frontiera".
E migliaia di persone lo
presero in parola, andarono sotto il Muro e comunicarono ai
poliziotti che la televisione aveva detto che si poteva andare
liberamente a Berlino Ovest. E dopo dieci minuti erano decine di
migliaia le persone arrivate da tutta la citta'. Poi uno sciocco
ottimista decise di provare a saltare il muro e si arrampico' sopra.
E il militare che lo teneva nel mirino chiese al suo superiore se
dovesse sparare e quello perse 5 secondi a chiedersi se doveva
ordinare il fuoco o se, magari, la televisione aveva ragione. E
quando si vide che quel pazzo sul muro era ancora li' e poi era
saltato dall'altra parte ed era ancora vivo allora si arrampicarono
sul muro in 100. E a quel punto l'ufficiale decise di chiedere
l'ordine di sparare al suo superiore. Ma intanto erano saliti in 10
mila sul Muro. E stavano arrivando con le macchine anche dai dintorni
e dall'altra parte del Muro ce n'erano altri diecimila e altri ne
arrivavano da tutta Berlino Ovest.
Poi uno tiro' fuori un
coltellino svizzero e inizio' a demolirlo quel cavolo di Muro. E dopo
10 minuti erano in centomila a lavorare con mazze, scalpelli,
cacciaviti, spranghe, leve, cucchiai e pietre. E non c'era quasi piu'
nessuno in tutta la citta' che non volesse tirar giu' anche lui il
suo pezzettino di muro e portarselo a casa per ricordo, con la foto,
magari. Gli esseri umani sono cosi', un po' tardi, ma poi quando si
scatenano compiono imprese impossibili. Una volta che i muri mentali
sono crollati il resto, rapidamente, si sbriciola.
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