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Il mondo migliore si fa casa per casa? |
Con
un articolo, apparso sull'ultimo numero del settimanale
Internazionale (numero 462), Naomi Klein pone, con la consueta
gentilezza, un problema oggi centrale per quello che lei chiama il
"movimento dei movimenti": Quale tipo di strategia
adottare? Puntare sulle grandi campagne di opinione o sulle lotte
locali intorno a immediate questioni concrete?
E' sotto gli occhi
di tutti che stiamo vivendo un'ondata di piena della follia
guerrafondaia e del trionfo morale dei furbi. In tutto il mondo la
linea della violenza e della difesa a oltranza dei privilegi sta
raccogliendo grandi successi. E il popolo statunitense ha tristemente
consegnato a Bush un mandato in bianco per mettere a ferro e fuoco il
mondo. Evidentemente non si rendono conto che stanno gettando benzina
sul fuoco. In Italia, crocevia degli intrighi internazionali tra
mafia e malaffare, assistiamo a un immane banchetto delle leggi
essenziali che garantiscono la legalita'. L'approvazione della legge
Cirami e' un'umiliazione della democrazia.
E tutto questo e'
esaltato con un'enorme strombazzare dei mass media che esercitano un
livello di autocensura veramente efficiente. Ad esempio in Russia un
unico settimanale, Versija, ha tentato di pubblicare che i morti del
teatro di Mosca sarebbero stati oltre 300. Ma la polizia ha bloccato
le rotative e sequestrato i computer della redazione. La notizia e'
stata pubblicata dall'autorevole Newsweek ma e' passata quasi sotto
silenzio sui media mondiali. Si tratta di un segnale molto
preoccupante sulla capacita' di esercitare realmente la liberta' di
stampa.
Di fronte a questa perdita di valori e di diritti, di
fronte a questo inasprirsi dei massacri non possiamo solo stare li' a
guardare testimoniando il nostro dissenso. In questa situazione di
grave emergenza ognuno deve chiedersi: "Il mio impegno ottiene
dei risultati? Riesce a limitare l'orrore? Apre nuove
opportunita'?"
In questa situazione di grave emergenza dire
la cosa giusta non basta, dobbiamo fare appello a tutte le nostre
forze e riuscire tutti insieme a ottenere dei risultati.
Naomi
Klein sostiene che oggi il movimento si trova in una posizione di
debolezza anche perche' non ha fatto ancora una scelta chiara sulla
filosofia che l'azione deve seguire.
Nel movimento ci sono due
tipologie di organizzazioni che sono molto diverse anche dal punto di
vista strutturale. Da una parte i grandi movimenti nazionali, che in
qualche modo assomigliano ai partiti, puntano principalmente su
rivendicazioni planetarie, come la Tobin Tax, obiettivi a lungo
termine intorno ai quali creare eventi mediatici, manifestazioni
internazionali, radunare grandi masse di persone, ottenendo cosi'
l'attenzione dei media e dei potenti. Ma concentrandosi su queste
iniziative centralizzate, osserva Naomi Klein, si sottraggono enormi
risorse di tempo,
denaro e energie alle altre iniziative. Bisogna
affittare gli autobus, stampare manifesti, organizzare servizi
d'ordine. E l'organizzazione continua di questi eventi entra in
contraddizione con le esigenze dell'altra anima del movimento
costituita da piccoli gruppi locali di base che sono nati intorno a
esigenze concrete e immediate. Non si tratta di gruppi di opinione ma
di persone che cambiano la loro vita e il loro modo di pensare a
causa di un obbiettivo preciso e circoscritto che si sono dati.
Naomi
Klein parla di sindacalismo sociale per definire le migliaia di
piccole azioni locali, le lotte per difendere un pezzo di natura o
opporsi alla privatizzazione dell'acqua di una regione, le
occupazioni di terre dei contadini poveri oppure le cooperative di
inventori di campagna che sviluppano tecnologie eco compatibili a
basso costo, gruppi d'acquisto, banche del tempo. Questo movimento
che si basa su azioni all'apparenza minimaliste ha pero' avuto la
capacita' di connettersi formando reti formidabili che sono la somma
di micro-situazioni. Il microcredito ha prestato denaro a 31 milioni
di poverissimi, per lo piu' donne. Ma l'iniziativa del microcredito a
livello mondiale e' minima, tutte le risorse vengono utilizzate casa
per casa. Il successo e' dare una soluzione concreta ai problemi di
quella singola donna. E anche se poi le donne sono 20 milioni sono
considerate personalmente, con nome e cognome. E lo stesso vale
per il commercio equo e solidale, sono migliaia i piccoli gruppi di
produttori che si sono consociati nel terzo mondo, ma sono sempre la
somma di piccole realta' locali. Quei dieci lavoratori di quel
villaggio piu' quei sette
dell'altro. E ugualmente dall'altra
parte troviamo ancora quel piccolo gruppo di boy scout, in quel
paesino, che organizza un banchetto di prodotti del terzo mondo alla
festa patronale. E poi negli anni, crescono, e il banchetto diventa
un negozio e gia' che ci sono iniziano anche a praticare gli acquisti
consociati, la banca del tempo... ed e' da queste interazioni minime
che poi nascono anche esperienze strabilianti. Ad esempio oggi,
grazie a internet, gli allevatori Mongoli scambiano ricette per
guarire rari disturbi dei cavalli con i nativi americani del Canada
con il supporto di alcuni veterinari australiani. Questi piccoli
gruppi locali sono poi all'origine di alcune azioni che sono
diventate di rilevanza internazionale grazie alla capacita' di questi
micro associazioni di fare rete. E' il caso dei gruppi di pressione
di consumatori e risparmiatori che hanno vinto moltissime battaglie
mettendo con le spalle al muro le imprese con la minaccia del
boicottaggio degli acquisti o di investire altrove i
propri
risparmi.
Ad esempio in Inghilterra un gruppo di
pensionati, nato spontaneamente, e' riuscito a connettere migliaia di
risparmiatori e ha costretto la Glaxo a ridurre il prezzo delle
medicine salvavita in Africa. Hanno impiegato parecchio tempo e
fatica a mettere insieme risparmiatori in possesso complessivamente
di 1000 miliardi di lire. Poi e' stato sufficiente fare una sola
telefonata ai gestori dei loro fondi di investimento. Hanno
detto:"Non vogliamo piu' avere azioni Glaxo nei nostri fondi
pensione. Abbandoneremo tutti il vostro fondo."
Dopo soli 7
giorni la Glaxo ha fatto crollare i prezzi delle medicine in Africa.
In Argentina questo stile di iniziativa politica diretta ha dato vita a esperienze straordinarie proprio nel momento di massima crisi economica con ospedali e fabbriche autogestite e una mobilitazione di massa di milioni di persone che sono riuscite a far cadere cinque governi uno dietro l'altro e a sopravvivere creando enormi mercati del baratto dove scambiare cibo e vestiti con servizi di ogni tipo, dal parrucchiere, al sarto, al calzolaio, alla lavandaia, all'avvocato.
Il
movimento dovra' scegliere in che direzione andare: i gruppi locali
devono dedicare la maggior parte delle energie a sostenere le
organizzazioni nazionali o e' meglio che sia il contrario? Vogliamo
un movimento di opinione intorno ai grandi temi o vogliamo arrivare
ai grandi temi attraverso reti di gruppi locali che agiscono su
problemi particolari e concreti occupandosi delle persone
individualmente?
E' chiaro che nessuna delle due impostazioni
esclude l'altra ma dobbiamo decidere quale e' prioritaria.
E noi
crediamo che si debba scegliere l'azione che parte dal piccolo e
dall'immediato, dal personale. Anche perche' questa via apre una
straordinaria sequenza di modificazioni culturali. Chi agisce
localmente si sente coinvolto in prima persona, non si limita a
protestare ma sperimenta la possibilita' di mettere insieme le
risorse, di verificare la propria capacita' individuale e farla
crescere, vede nella pratica che e' vero che la solidarieta' e la
collaborazione possono fare miracoli e cambiare il mondo.
La Tobin
Tax e' giustissima ma quanti anni ci vorranno per ottenerla? Forse
faccio prima a convincere il mio condominio a risparmiare 30 mila
euro all'anno di riscaldamento (e di inquinamento) isolando il
sottotetto!
La lotta alla corruzione e' giusta ma quando otterremo
la fine dell'era delle mazzette? Forse faccio prima a controllare il
bilancio della scuola di mia figlia, della circoscrizione, dei lavori
sulla strada che passa sotto casa mia. Li', se mi do da fare, posso
veramente impedire che facciano i furbi. Ognuno, nel suo condominio
e' piu' potente di Berlusconi. Certo e' piu' difficile e faticoso, si
fanno errori e si sbatte la testa contro i propri limiti, ma
certamente e' appassionante. E questa collaborazione fa crescere la
voglia di stare con gli altri, di far festa, di vivere rapporti umani
e di lavoro in modo diverso.
Perche' alla fin fine, abbiamo
bisogno che il nostro sogno di pace entri nella nostra vita
quotidiana e la migliori qualitativamente. Lottiamo per un mondo
migliore casa per casa.
E' sempre la cultura la questione
centrale. Ognuno ha i governanti che si merita, bisogna cambiare la
cultura di milioni di persone imbesuite dalla televisione. Non ti
ascolta nessuno se gli parli di Tobin Tax. Forse ti danno retta se
gli parli di qualche cosa che hanno davanti, di quel che mangiano, di
quel singolo bruciatore che hanno sotto il naso e che li inquina.
Serve ripartire dalla gente, e' l'unico modo per far capire alla
maggioranza delle persone che se si prende direttamente l'iniziativa
si e' capaci di migliorare il mondo. In fondo si tratta di spiegare
una cosa molto semplice: la gente che ama la gente e' meglio della
gente che ama i soldi della gente.
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