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Il pesto con i gamberi e l'antrace di Saddam |
Ho appena ricevuto da una prestigiosa rivista del ramo gusti e costumi la seguente lettera: Gentile Signor Maggiani, vorremmo proporle di scrivere per noi un brevissimo racconto su un piatto che, secondo un'indagine Cirm sulle abitudini di consumo della pasta, è stato scelto come il piatto simbolo degli anni '90, ovvero le trenette al pesto con i gamberi.
Secondo il sondaggio, a rappresentare gli anni '50 sono stati scelti i maccheroni al ragù; per gli anni '60 sono stati incoronati i bucatini all'amatriciana; per gli anni '70 le penne all'arrabbiata; negli anni '80 aglio, olio e peperoncino; per gli anni '90 la cucina genovese con le trenette al pesto con i gamberi. Per il decennio corrente al primo posto ci sono invece i tortiglioni al tonno scottato con aceto balsamico di stagione.
Ho gentilmente declinato l'invito, anzi, forse nemmeno troppo gentilmente. A dirla tutta mi son saltati i nervi. Pensateci anche voi un attimo, riflettete su quante mostruose implicazioni si porta a rimorchio questa stupida, insignificante notizia.
Cosa ci dice questa indagine della rispettabile ditta Cirm? Non so cosa ne pensiate voi, ma per quanto mi riguarda sono dell'idea che gli anni '90, e i loro postumi nel terzo millennio, nell'oggi, siamo una delle epoche più balorde, più disdicevoli e infami che potessero capitare in sorte a un umano. Non ho alcun dubbio al riguardo, ma se anche ne avessi, il fatto che il piatto rappresentativo di questi anni siano le trenette al pesto con i gamberi, ma ne avrebbe data tragica e ultimativa conferma.
Ma chi ce l'ha ficcati i gamberi dentro il pesto? E perché mai poi l'ha fatto? E, soprattutto, chi ha convinto un campione rappresentativo di sbafatori a buttare giù questa improbabile minestra? Non ho mai mangiato 'sta roba e spero ardentemente che la vita, tra le disgrazie che ha in agguato per me, almeno questa me la risparmi, eppure parecchi tra voi lo devono aver fatto, un sondaggio Cirm è una cosa serie. Avanti, dite la verità. Ditelo che il pesto avvantaggiato con patate e fagiolini è roba da trogloditi morti di fame; che il conservatorismo plebeo non si acconcia a tempi di nuovo benessere e nuovi gusti. Che bisogna andare avanti con le riforme, e i gamberi sono il primo passo, in attesa di poter aggiungere, se le cose vanno come devono andare, il caviale. Confessatelo che quei gamberi vi danno un appagante senso di libertà. Ammettetelo che questo ben rappresenta le nuove libertà dell'epoca: prendere le cose, accanirsi sulle cose e svuotarle di senso e significato soffocandole nell'indecenza degli optional. Trasformare le cose in parole vuote, buone per tutti i gusti, per tutte le interpretazioni. A partire dai fondamentali, ovviamente. E l'idea di cibi, lo ammetterete, è un fondamentale della vita, al pari dell'idea di democrazia, di pace, di umanità, idee su cui alacremente si stanno applicando le libertà interpretative dei cuochi, idee a cui si sta rapendo il senso, restituite al consumo come parole ricche di gamberi, forse caviale, vuote di significato. Mi piacerebbe che veniste allo scoperto mangiatori di pesto al gambero, mi piacerebbe che mi diceste fin dove vi garberebbe spingervi.
Il sondaggio è l'idea di democrazia che sta a cuore agli amanti dei gamberi. E' la democrazia degli anni '90, è la democrazia allo stato solido, che riduce la libertà di pensiero e di decisione alla partecipazione a un quiz telefonico, i cittadini a dei gonzi. E' assai facile che il piatto rappresentativo degli anni '90 lo avesse già ben in testa chi ha commissionato il sondaggio. Magari l'elettore telefonico non poteva esprimere una sua libera scelta, ma scegliere tra quelle già predisposte. Magari le alternative erano, che ne so, la lasagna alle fave, le stelline in brodo, i tocchetti in minestrone. Si saranno detti gli elettori: boh? Il pesto, no?
E' così che funziona la nuova democrazia via cavo. Volete un paese di amanti della guerra? Basta fare un sondaggio del genere: preferite che Saddam vi stermini con l'antrace o siete dell'idea di toglierlo di mezzo prima? Che Saddam abbia l'antrace e voglia usarlo contro di noi dovete crederlo sulla parola, come sulla parola dovete credere che esistano le trenette al pesto con i gamberi. E se non le avete mai mangiate vi conviene far finta di niente, se non volete passare per dei soggetti inabili all'epoca che state vivendo; quella fetta color merdina della torta dei risultati che corrisponde al non risponde, incerto, non sa.
Dispero di vivere in un mondo di pace e giustizia perché so di vivere in un mondo dove nemmeno il pesto viene lasciato in pace. Dispero per il futuro perché so che quello che mi aspetta è il peggio, ovvero i tortiglioni al tonno scottato con aceto balsamico e verdure di stagione. Avrei avuto qualche speranza se ad attendermi ci fossero stati i maccheroni al ragù, persino i bucatini all'amatriciana. Peccato.
Pensateci bene su prima di dirvi che sono troppo arrabbiato per una cosa da niente.
Maurizio Maggiani IL SECOLO XIX 27/09/2002
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