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Makeba, il mito di una voce |
Miriam Makeba, la più grande interprete della musica africana e figura simbolo della lotta all'apartheid, domani è al Carlo felice nell'ambito dell'Esposizione universale del jazz. Signora Makeba, come definirebbe la sua musica? Io canto e non mi pongo il problema di come definire la mia musica. Quando negli anni Sessanta sono andata al festival di Monterey dicevano che facevo jazz perché il jazz viene dall'Africa, poi quando ho cantato con Harry Belafonte parlavano di folk. Io canto la mia musica e lascio agli altri le definizioni. Oggi va di gran moda il termine world-music. Cosa ne pensa? Sono duemila anni che esiste la world-music...tutta la musica viene dal mondo. Non sarà piuttosto un modo per non dire che è la musica proveniente dal Terzo mondo? Lei è conosciuta come Mama Africa. Cosa significa essere un simbolo della cultura e delle lotte dei neri? Tutto il continente sulle mie spalle? Pesa decisamente troppo. No, non credo di essere un simbolo. Semplicemente la gente mi dimostra tutta la sua simpatia e il suo affetto. Nelson Mandela: un'amicizia di lunga data. Il nostro primo incontro risale agli anni Cinquanta, all'epoca in cui cantavo con in Manhattan Brothers. Quando è stato liberato gli ho subito telefonato e mi ha detto che dovevo tornare in Sudafrica, da cui dono stata lontana per oltre trent'anni. Il nostro primo abbraccio è però avvenuto a Stoccolma, perché io ero ancora esiliata. Conosce la musica italiana? Poco, ma amo moltissimo De André di cui ho tutti i dischi. E Pavarotti? Ricordo quando è venuto a cantare in Sudafrica con i tre tenori. Un grande concerto. Come è cambiata la sua musica nel corso della sua carriera? Non saprei. Io canto motivi sempre nuovi anche se non posso esimermi dal fare i successi più amati dal pubblico. Come il celebre Pata Pata? Appunto: ormai quel brano per me è diventato quasi un'ossessione. Dal 1999 lei è ambasciatrice della FAO, cui ha dedicato il brano Masakahane. Può parlarci di questa sua attività? E' una funzione che ricopro insieme a grandi personaggi dello spettacolo come Gina Lollobrigida, D.D. Bridgewater, Gilberto Gil, Youssou N'Dour,Gong Li. Nel 2001 sono stata in Mozambico, paese colpito da una grave alluvione, e nello stesso anno ho tenuto concerti per la FAO in Spagna e Giamaica. In quegli anni la mia immagine ha pubblicizzato l'organizzazione per l'alimentazione su importanti riviste internazionali e qualche mese fa ho aperto un centro vicino a Johannesburg per ragazze in difficoltà. E' mai stata tentata dalla carriera politica? Ho ricevuto diverse proposte in proposito e offerte di candidature, ma il mio ruolo è quello di cantare. Il mondo è sempre più scosso dal terrorismo. E' un grande problema, di fronte al quale però bisognerebbe risalire alle radici e fare attenzione alle strumentalizzazioni: ricordiamoci come Nelson Mandela sia stato bollato a lungo come terrorista dal governo sudafricano. La violenza in ogni caso va sempre rifiutata, perché a farne le spese è poi la gente comune. Intervista di Paolo Battifora IL SECOLO XIX 17/03/2004 |
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