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LUCA
SCALCO |
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Picasso |
Forse
troppo spesso si è abusato della parole evento,
applicata ad una manifestazione artistica.
Infatti, non
raramente, si è assistito a manifestazioni culturali di
modesto livello trainate da un nome importante (penso soprattutto
alle speculazioni caravaggesche).
Oggi invece, per quanto
riguarda la retrospettiva dedicata a Pablo Picasso, si può
tranquillamente parlare di un grande evento artistico dallo spessore
culturale e scientifico davvero di alto profilo.
Duecentoventicinque
opere - in parte provenienti dai maggiori musei mondiali, in parte di
proprietà della famiglia e praticamente inedite -
ricostruiscono la carriera del maestro di Malaga, includendo tutti i
linguaggi espressivi e formali (pittura, incisione, scultura,
disegno).
Si tratta di un percorso che conferma la fondamentale
importanza di Pablo Picasso in tutta la produzione artistica del XX
secolo.
La mostra si dipana, nelle splendide sale del piano
nobile di Palazzo Reale, in modo rigorosamente cronologico, iniziando
dallaffascinante Ritratto di Fernandez Soto, esempio
purissimo del Periodo blu, per poi passare allesperienza
cubista.
La deflagrazione della figura, il grande influsso delle
teoria di Einstein sulla relatività del tempo sono alla base
del primo periodo cubista, quello analitico, qui rappresentato da
capolavori come Famme Nue del 1910 e Homme a la guitar,
di un anno più tardo.
Nel tentativo di rifondare la
rappresentazione Picasso e Braque si trovano ad affrontare i problemi
originali del processo rappresentativo e non avevano altra scelta se
non quella di ripercorrere la storia dellarte per riformularla:
il rifiuto dellestetica da parte di Picasso doveva essere
raggiunto dallinterno, con laiuto della scienza,
ricorda Bernice Rose. Questa grande originalità, unita ad una
profonda conoscenza della storia dellarte, permise al Maestro
spagnolo di rielaborare la lezione dei futuristi e dei surrealisti
(per non parlare della grande passione per Goya che emerge da
numerosissimi disegni) in modo del tutto personale: Femme
Acrobatique (1930) rimanda direttamente ad Henri Matisse, ma a
differenza del maestro francese, troviamo in questopera una
tensione diversa, che pare quasi anticipare la futura stagione che
avrà in Guernica lo zenith espressivo.
Negli anni
Trenta e Quaranta, Picasso vive in modo lacerante la gravissima
situazione politico sociale: il bisogno di denunciare gli orrori e
gli eccessi della guerra (tema quanto mai attuale) lo porterà
ad un realismo esasperato ed esasperante (come si evince da Guernica
o dalla Guerra in Corea). Larte quindi deve tornare ad
essere realista per poter giungere ad una più larga fetta di
opinione pubblica ed esprimere una denuncia sociale precisa ed anche
violenta: ma per lartista realismo non significa
necessariamente realtà e dunque lartista ne deforma
lanatomia e pare giocare con i volti, creando scandalo e
scalpore.
Picasso fu sempre fondamentalmente un innovatore sia
formale che tecnico, ed è straordinario vedere nelle ultime
sale, questo grande artista, oramai ottantenne, fare suo il
cosiddetto sgocciolamento, cioè la tipica tecnica
dellinformale americano. Tale febbrile passione del Maestro
spagnolo per larte mi ha sempre ricordato laltrettanta
eccezionale vitalità artistica di Tiziano Vecelio, capace
anchesso di sperimentare in punto di morte.
Luca
Scalco
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