| BIBLIOTECA | EDICOLA |TEATRO | CINEMA | IL MUSEO | Il BAR DI MOE | LA CASA DELLA MUSICA | LA CASA DELLE TERRE LONTANE |
|
LA STANZA DELLE MANIFESTAZIONI | NOSTRI LUOGHI | ARSENALE | L'OSTERIA | IL PORTO DEI RAGAZZI | LA GATTERIA |



MUSICA

Max Manfredi

CURRICULUM VITAE

Alcune notizie sulla vita artistica di Max Manfredi

Max Manfredi inizia a comporre canzoni all’età di quattordici anni.

La sua attività è continua, ma le apparizioni pubbliche, sporadiche. Il suo è – per il momento - un pubblico di amici. Questo contatto immediato (e non mediatico) coi fruitori della sua opera, gli rimane come un imprinting. Intanto studia (è laureato in letteratura tedesca) e bighellona.

Nasce, come artista pubblico, sulla ribalta del Teatro Ariston di Sanremo, esordiente nel corso della Rassegna Tenco dell’anno 1985. Qui propone la sua personalità di cantautore, inconfondibile. Il pubblico acclama, la critica resta impressionata, a tratti spiazzata.

Nel 1990 esce il suo primo LP-CD, dal titolo Le parole del gatto, che si aggiudica la targa Tenco per la miglior opera prima.


Nello stesso anno, Max Manfredi vince la prima edizione del premio Città di Recanati, altra prestigiosa manifestazione italiana, sempre con ospiti di livello internazionale, dedicata alla canzone d’autore e alla poesia.


Nel 1994 viene pubblicato il secondo CD, Max, con la partecipazione di grandi musicisti e artisti, primo fra tutti l’indimenticabile Fabrizio De André.


In questi anni, Max si dedica ad una intensa attività di concerti, non soltanto proponendo le sue canzoni, ma anche facendo spettacoli di musica medievale, antica e folk (collabora con il gruppo La Rionda dedito alla rielaborazione del patrimonio musicale tradizionale ligure).

Svolge attività didattica nelle scuole, sia nel corso di conferenze-concerto sulla sua arte, sia presentando agli studenti un repertorio folk italiano e non solo, oppure, insieme alla Accademia Viscontea I Musicanti diretta dal Maestro Maurizio Padovan, proponendo lezioni sulla musica del medioevo, e brani eseguiti con l’ausilio di strumenti d’epoca.

Proprio con questo gruppo, Max Manfredi affronta il repertorio dei trovatori, ed interpreta le liriche dei Carmina Burana originali.

Non si limita a questo: come Presidente dell’Associazione culturale Sirene d’Emergenza, organizza la manifestazione annuale Via del Canto, a Genova.

La manifestazione si svolge in teatri prestigiosi e radicati nella cultura della città (Carlo Felice, Teatro della Tosse, ma anche Teatro degli Zingari), spazi museali, palazzi medioevali (La Commenda di Pré); e non si limita a Genova. Nella seconda edizione, quella del 2002, abbiamo toccato il teatro delle Clarisse, a Rapallo, e il Museo Vita di Arenzano, seguendo una politica che gemella luoghi di interesse extramusicale con gli eventi proposti.

Negli ultimi anni , Max Manfredi svolge acclamati concerti a Saint Malo,

Monaco, Berlino. Nel settembre del 2002 viene invitato, come rappresentante della musica italiana, alla Biennale di Belem, in Brasile.

Nel 2002 esce, edito da Storiedinote, il terzo cd: L’Intagliatore di Santi.

Un’opera preziosa, misteriosa, capace di scatenare appassionate affinità elettive. Una lezione di grande canzone d’autore.

Nel 2004 viene invitato a partecipare al Concerto del Primo Maggio a Genova, con altri ospiti di livello nazionale.

E’ uscito da un mese il suo quarto cd, “live in blu”, la registrazione di un concerto tenuto a Milano con i suo gruppo musicale, La Staffa.


Negli ultimi mesi sono usciti articoli e servizi radiotelevisivi da parte di giornalisti tedeschi, in cui Max partecipa, o è protagonista.


Nell’ottobre del 2003 organizza un suo spettacolo-concerto al Teatro Duse, dal titolo “I girovaghi sedentari”.

Nello stesso teatro, coordina un concerto dedicato al fado. Di recente è stato invitato alla “Casa del fado” di Fano, l’unica, per ora, casa del fado italiana, insieme a musicisti e interpreti di fado tradizionale portoghese del calibro di Argentina Santos, Tina Santos, Jorge Fernando e Marco Poeta.


In una scena divisa fra la più becera musica da consumo ed una canzone d’autore dispersa, frastagliata, che spesso non riesce ad essere convincente, Max Manfredi è una limpida eccezione, un esempio di artigiano e poeta della sua materia. Non un epigono, Max Manfredi è uno dei pochissimi a focalizzare e approfondire, oggi, le potenzialità espressive, liriche e musicali, della canzone.


Il linguaggio poetico e musicale di Max Manfredi è originale, sorprendente, e deve più alle grandi tradizioni della lirica di sempre, piuttosto che ad attualizzazioni di dubbia necessità. In questo senso, Max è diventato, per chi lo conosce, un classico, e le sue canzoni sono spesso senza tempo, cioè non si inscrivono in un periodo stilisticamente riconoscibile.

La peculiarità del suo linguaggio lo ha reso soggetto di studi e tesi universitarie, nonché di innumerevoli articoli su giornali e riviste di vario tipo.

Le sue musiche sono evocative, a volte trascinanti, spesso struggenti, sempre emozionanti. Le parole, musicali anch’esse, scoprono stralci di un mondo del tutto particolare: fatto di città vissute e camminate dall’interno, meteoropatie, passioni, incanti e disincanti. Un fiume, come disse il cantautore veronese Marco Ongaro, o una radio libera senz’antenna che “ricama la vita” di chi ascolta, con immagini e sensazioni di un alfabeto magico, che si credeva nascosto, forse solo perché così diverso dal linguaggio totalitario ed egemone del dettato pubblicitario. Un fiume di poesia ed ironia, che vede paesaggi nitidi di montagna e discariche di agglomerati urbani.

Il tutto filtrato e rettificato dalle stazioni di una alchimia paziente, che sarebbe vano cercare nei prodotti più in vista di quella canzone d’autore che viene oggi sciaguratamente considerata come un tardo sottoprodotto, nonché una succursale ingombrante, del cosiddetto “pop italiano”.



| MOTORI DI RICERCA | UFFICIO INFORMAZIONI | LA POSTA | CHAT | SMS gratis | LINK TO LINK!
| LA CAPITANERIA DEL PORTO | Mailing List | Forum | Newsletter | Il libro degli ospiti | ARCHIVIO | LA POESIA DEL FARO|