Hayao Miyazaki è
in lizza per l'Oscar nella categoria miglior film d'animazione.
Il suo Castello errante di Howl dovrà vedersela con
concorrenti temibili, come La sposa cadavere uscita dalla
fantasia di Tim Burton e il coniglio mannaro, creatura di Nick
Park e Steve Box. Ma lui, smaliziato vincitore di un Orso d'oro a
Berlino, di un Oscar nel 2003 e di un Osella a Venezia, asserisce
senza indugi che «i premi non significano niente. Penso che
sia più importante ad esempio, far conoscere ad un bambino
l'esistenza di una strana creatura come il ragno d'acqua che
respira attraverso la sua parte posteriore». Il regista,
infatti, ha appena presentato tre suoi corti al museo No Mori di
Tokyo: uno dedicato all'insetto citato (Il ragno d'acqua
Monmon) e altri due come In cerca di casa (un viaggio
iniziatico per le montagne compiuto da una bambina) e Il
giorno in cui allevammo una stella (quest'ultimo narra la
storia di due ragazzi che piantano il seme di stella e la
crescono). Intanto, lo studio Ghibli ha annunciato che in luglio
uscirà il lungometraggio Gedo Senki, diretto da suo
figlio Goro. Miyazaki, generalmente restìo alle
interviste, è stato di recente «intercettato»
dal giornale Yomiuri Shinbun prima ancora della
nomination, svelando diversi segreti del suo modo di lavorare.
«In Yadosagashi (In cerca di casa), i suoni onomatopeici
come `zah' per lo scroscio della pioggia e `zawa zawa' per la
brezza nella foresta - ha raccontato il regista - sono stati
rappresentati direttamente sullo schermo dalle parole stesse.
Tutti i suoni e le `musiche' sono stati recitati da Tamori (un
personaggio televisivo, ndr.) e dalla pianista, cantante e
compositrice Akiko Yano. È una cosa che non possiamo fare
con un film da proiettare al cinema: gli effetti sonori, la
musica e i dialoghi sono tutti realizzati separatamente e poi
mixati al digitale in un secondo momento... ».
È
vero che ha usato 30.000 cels nella realizzazione di
Mizugumo Monmon (Monmom, il ragno
d'acqua)?
Per rendere le bolle e l'incresparsi
dell'acqua ci vogliono molte cels e lo si può
vedere dal costo. Fare un corto è assolutamente
un'operazione anti-commerciale. Ma lo studio Ghibli ha un museo e
quindi non dobbiamo preoccuparci dell'aspetto economico di un
film. Non c'è lavoro più divertente di quello fatto
senza preoccupazioni economiche. Viviamo al giorno d'oggi
nell'era della produzione e del consumo di massa e per i film non
c'è eccezione. Se accendi un videoregistratore puoi vedere
le stesse immagini quante volte vuoi, ma secondo me, l'incontro
dei bambini con queste immagini ideali non dovrebbe
seguire questa strada. I nostri corti sono solo visibili nel
nostro museo e sarei davvero molto felice di poter offrire ai
bambini un approccio diverso all'arte visiva.
Ci sono
film che vorrebbe realizzare?
Se qualcuno mi chiedesse
di scegliere liberamente il tema di un film da realizzare, mi
piacerebbe affrontare la storia delle persone che scapparono
dall'incendio scoppiato durante il Grande terremoto nella zona di
Kanto nel 1923. Questi fuggiaschi si ripararono salendo su
piccolissime imbarcazioni sul fiume Sumida nella zona di
Fukagawa. Si dice che si diedero da fare per raffreddare le
imbarcazioni spruzzando dell'acqua tutti insieme, ecco mi
piacerebbe molto poter ricreare queste scene in animazione. Un
altro mio sogno, inoltre, è quello di realizzare un film
su Edo al tempo di Ota Dokan (1432-1486) e in verità c'è
una sceneggiatura inedita che ho già finito. È la
storia dei trasporti sul fiume Shinkashi alla fine del periodo
Meji (1868-1912). Ho mandato il mio staff di animatori a visitare
i musei della zona e a leggere i libri per informarsi sulle
tecniche usate al tempo dai navigatori. Volevo realizzare un film
con questo scenario in modo che potesse essere usato come
materiale didattico, ma è troppo lungo - 30 minuti -
quindi ho dovuto abbandonare il progetto. Ma sarei prontissimo a
riprenderlo se qualcuno volesse sostenerlo.
Lo Studio
Ghibli sta realizzando un nuovo film d'animazione Gedo
Senki (dalla saga create dalla scrittrice Americana
Ursula Le Guin, «ndr»), il film è diretto da
suo figlio Goro Miyazaki. Che ne pensa?
Non dirò
e farò niente riguardo al film, non ho partecipato
minimamente al lavoro. Di solito me ne sto da solo nel mio studio
e quando ci incontriamo con Goro sentiamo subito la tensione
crescere fra di noi... I rapporti tra padre e figlio non sono
facili e io stesso ho i miei parametri per valutare il lavoro
degli altri, chiunque essi siano. Ma non mi permetterei mai di
dire: «Lascia stare!», anche se non mi piacesse
quello che sta facendo, non gli ho mai detto qualcosa di
simile.
Ha compiuto 65 anni lo scorso 5 gennaio. Ha
progetti in vista per il prossimo futuro o rimpianti ?
È
strano come il cervello funzioni, finché ha qualche
capacità le idee continuano a sprigionarsi, quando queste
non verranno più, sarà tutto finito. La creazione
di un opera comporta sempre una serie di rimpianti direi che
solamente Spirited Away rappresenta un'eccezione a questa
regola. Nel farlo mi sono proprio sentito bene, per esempio, ho
sempre voluto visualizzare un treno che corre sulla superficie
del mare e quando abbiamo realizzato la scena siamo proprio
riusciti a centrare quasta immagine. Un'altra immagine che
avevo sempre voluto realizzare, fin da quando ero ancora indeciso
se diventare un disegnatore di manga o un animatore, era
quella di una stella cadente illuminata e questa sono riuscito a
visualizzarla nel Castello errante di Howl. Ho
altre immagini che mi piacerebbe vedere realizzate ma non sono
sicuro di poterlo fare: non mi rimane più tanto tempo.
Intervista di Matteo Boscarol
IL MANIFESTO 01/02/2006
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