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La Città di Bassano vive uno degli eventi culturali più attesi degli ultimi anni. Un'importante mostra, frutto della collaborazione tra l'Ermitage e il Museo Civico, vede riuniti quaranta dipinti del cinquecento veneto, la maggior parte dei quali acquistati dall'Imperatrice Caterina II e restaurati per l'occasione. |
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Bassano del Grappa, |
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Sacra Conversazione di Bonifacio Veronese |
Call
center, numero verde 800 712 722 |
Sono
nomi eccellenti quelli degli artisti che nel 500 resero
famosa la pittura veneta quali Giorgione, Tiziano, Lotto, Cima
da Conegliano, Tintoretto, Jacopo dal Ponte detto il Bassano e
tutta la famiglia dei Dal Ponte. |
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La mostra, che nasce da un intenso rapporto di collaborazione e scambio tra il Museo russo e il Museo di Bassano, individuato e omaggiato dallErmitage quale primo museo civico istituito nel Veneto, darà infatti modo agli studiosi di confrontarsi con opere di sommi artisti appositamente restaurate e con nuove interessanti attribuzioni - rivalutando anche alcuni autori meno noti al loro massimo livello qualitativo - e sarà loccasione per il più vasto pubblico di soffermarsi sulle particolari atmosfere ispirate dai ritmi e dai paesaggi dellentroterra veneziano. |
Unoccasione unica per rileggere dunque - attraverso una scelta di significativi dipinti di uno dei più grandi musei del mondo - le principali tendenze e le diverse anime della pittura del XVI secolo a Venezia e nella terraferma, con numerose sorprese e novità anche sul piano scientifico |
Ecco
perché come immagine della mostra - che a settembre
sarà in seconda sede a Barcellona al Museu Nacional dArt
de Catalunya - i curatori Irina Artemieva e Mario
Guderzo hanno scelto una Sacra Conversazione di
Bonifacio Veronese - vero capolavoro e opera-chiave
dellartista, un tempo attribuita addirittura a Giorgione.-
ove la lettura lirico-narrativa del tema e il paesaggio sul fondo
sono aspetti che in generale costituiscono un leit motiv
del rinascimento veneto. Nellopera dellErmitage Palma conserva infatti nelle caratteristiche psicologiche dei personaggi - che pure acquisiscono una forte plasticità espressiva - quella sfumatura di malinconia ereditata chiaramente da Giorgione, quella stessa malinconia che non possiamo non notare nellopera giovanile di Paris Bordon, Sacra Famiglia con Santa Caterina, in mostra a Bassano: nel muto dialogo tra la Madonna e la Santa, nello sguardo concentrato di San Giuseppe che tiene con premura il Bambin Gesù. Con Lorenzo Lotto la mostra di Bassano raggiunge uno dei suoi vertici, rivelando straordinariamente la Sacra Famiglia con Santa Giustina - restaurata per loccasione - come unopera di rarissima e finissima elaborazione coloristica. Mai prestato prima dora, il dipinto - che in passato era stato sottovalutato dalla critica, proprio a causa del suo cattivo stato di conservazione - appare ora come unopera pienamente autografa e di grande efficacia nel corpus pittorico dellartista (unica versione di questo soggetto con Santa Giustina al posto di Santa Caterina) realizzata presumibilmente negli anni della sua permanenza a Venezia. In
Lotto comunque la tradizione figurativa veneziana si armonizza e
si fonde con le maniere artistiche delle scuole del centro
Italia, come risulta chiaramente in unaltra opera presente
a Bassano: Cristo conduce gli apostoli al monte Tabor, parte
di una predella daltare per Santa Maria di Castelnuovo a
Recanati. In
questambito, in particolare, spiccano i ritratti e primi
fra tutti lAutoritratto di Domenico Capriolo,
celeberrimo esempio di questo genere, e il Ritratto di un
giovane che la curatrice attribuisce al pennello di Bonifacio
Veronese: opera di alta classe che per la prima volta esce
dallErmitage e che rivela, nel tentativo di addolcire i
tratti fisionomici del giovane, una vicinanza dellautore
alla cerchia di Giorgione. Nel
Ritratto di famiglia di Bernardino Licino, in
quello di una Dama con il figliletto di Paris Bordon
fino al Ritratto di Tomà Giunta di Benedetto
Caliari, così come nellopera, tra le più
convincenti, di Domenico Robusti - che ritrae un
personaggio maschile, forse Francesco Bassano - la capacità
dei maestri veneti di donare valore alla persona senza
idealizzarla, assicurando unestrema somiglianza, appare
chiarissima e trova la sua espressione più alta in un
importante dipinto da camera di Giovanni Moroni. Lartista
bergamasco cui notoriamente spetta un ruolo significativo nello
sviluppo di questo genere in terraferma e in particolare nella
zona lombarda del Veneto non si limita infatti in questopera
alla sola concezione realistica o naturalistica ma mostra anche
grande capacità nella resa psicologica del personaggio. In questopera, in cui taluno ha voluto scorgere il ritratto della sua amante, Tiziano mostra tutta la sua originalità pittorica Momento particolare di questa grande mostra - promossa dalla Città di Bassano del Grappa e dallErmitage, con il contributo e il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Ministero degli Affari Esteri e della Regione Veneto, ed organizzata da Villaggio Globale International s.r.l. - è ovviamente lomaggio, inevitabile e prezioso, a Jacopo Bassano e a tutta la famiglia dei Dal Ponte che nella cittadina veneta avviarono nel XVI secolo una fiorente bottega. A fare da contro canto alla ricca e importante sezione del Museo Civico di Bassano riservata alla nota famiglia di artisti - sezione che nelloccasione diverrà parte integrante del percorso espositivo - tornano dunque, dopo cinque secoli, nella cittadina in cui erano stati pensati e realizzati, alcuni dipinti particolarmente significativi di proprietà dellErmitage: una decina di opere tra le quali spiccano il rarissimo bozzetto che Jacopo aveva realizzato per la pala daltare della Chiesa Ognissanti di Treviso, raffigurante I Santi Fabiano, Sebastiano e Rocco. Lesistenza di un bozzetto risulta particolarmente importante tanto più che la variante completa del quadro - attualmente al Museo di Treviso fu ampiamente mutata meno di trentanni dopo la sua esecuzione e il bozzetto dellErmitage supera di molto per integrità e qualità esecutiva l'opera di Treviso. Ladorazione dei Magi realizzata da Jacopo con laiuto di Francesco Bassano probabilmente negli anni 60 e che giunge anchesso per la prima volta in Italia è significativa poiché del medesimo soggetto esiste unaltra famosa versione al Museo di Bassano (recentemente attribuita alla bottega dei Dal Ponte) con la quale sarà possibile e utile un confronto. Di Francesco oltre a due opere della serie delle Stagioni e ad una notevole Moltiplicazione dei pani e dei pesci spicca il bozzetto presentato al concorso bandito per la Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale - Paradiso - che solo in questoccasione lascia le sale dellErmitage. Infine nella produzione artistica di Leandro poche sono le opere del livello esecutivo del Cristo portacroce, che - pur realizzato su lavagna - occuperà un posto di rilevo nellaffascinante snodarsi di questa irripetibile esposizione. (estratto) |
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