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Giovanni Rebora |
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Quando l'invidia finisce nell'orto |
Pur come d'uso, la primavera in fior mena
tedeschi, fanno la Pasqua i lurchi, nelle lori tane, e poi scendono a
valle... visto che non possono scendere armati vengono a
rompere con chiacchiere alimentari indegne di commento. Ma tant'è
non mi riesce di stare zitto. Un amico di Muggiano (La Spezia),
Bernardo Viti, mi ha mandato alcuni giorni orsono una considerazione
tratta dalle conferenze su Salute e malattia tenute dal
filosofo austriaco Rudolf Steiner nel 1923.
Sissignori millenovecentoventitrè: ...Cosa accadrebbe se, invece di vegetali, la mucca cominciasse a mangiare carne? Si riempirebbe, in particolare, di acido urico e di urato in grande quantità. Il fatto è che l'urato ha un'abitudine molto particolare, ovvero quella di avere un debole per il sistema nervoso e il cervello...l'urato andrebbe al cervello e la mucca diventerebbe pazza....
Non sono vegetariano e non saprei discutere in termini medici, ma il filosofo austriaco ebbe ragione. Se poi la Bse si presenta con differenze non me ne frega nulla, i cavilli dei difensori sono peggio di quelli di Azzeccagarbugli.
Insomma i carnivori del Nord che da qualche secolo pretendono di insegnarci a mangiare raccontandoci che la verdura è roba da capre e che il nobile mangia carne (bovina), quelli che hanno inventato il titolo di cucina povera per la cucina ligure (non riescono nemmeno a sognare cibi come i nostri), quelli che hanno fatto impazzire vacche da tritare nei wurstel, ci vengono a criticare la pastasciutta.
Da tempo si era cercato di far passare la pasta per un cibo da nulla, un cibo ingrassante, un cibo da plebei, ma gli italiani hanno continuato imperterriti finchè non sono arrivati altri nutrizionisti, nuovi, a dire che invece la pasta fa bene (ed è vero) e gli italiani, con i loro difetti, hanno anche quello di produrre la pasta migliore del mondo e di esportarla, hoibò, incassando fior di valuta. Visto che il grano duro si produce in America è meglio lasciar perdere le campagne denigratorie: chissàche non si possano caricare i missili con i rigatoni. Se la sono presa anche con l'olio d'oliva, ed anche in questo caso la smentita è stata clamorosa, tanto che in California si produce olio d'oliva (buono). Vi ricordate la battuta scientifica sul basilico giovane? Dovrebbe far male, mentre farebbe bene quello a foglie di banano che producono loro. Aspetto che ci vengano a scocciare con i pomidoro, magari non se la sentiranno di attaccare quelli prodotti in America, ma vuoi vedere che l'etichetta di Mutti potrebbe non essere a norma Ue? Si tratta di un prodotto insuperabile, bisogna comperarlo qui, troveranno qualche stupidaggine per tentare di colpire i più importanti esportatori di conserva di pomodoro del mondo, tanto più che questa solanacea del cavolo si accompagna benissimo con la pasta di semola di grano duro, così come il pesto fatto con le foglioline giovani, quelle che fuori dalla Liguria sembra non vogliano assecondare il coltivatore.
In attesa di altri attacchi che rasentano l'idiozia, chiedo ai lettori se ricordano le fragole olandesi, quelle, per intenderci che, quando si mettevano nell'acqua per lavarle, da rosse che erano diventavano biancastre e lasciavano il colore nell'acqua. Colpa degli italiani che lavano tutto, prendete esempio da noi che non abbiamo mai installato un bidè né in casa né negli alberghi, se non le lavate le fragole rimangono rosse. Ora sono loro che trovano le fragole velenose, quelle latine: italiane e spagnole, le altre vanno bene. Che provino a lavarle, non perderanno colore ed eventuali sostanze protettive per il lungo viaggio se ne andranno senza lasciare traccia; l'operazione, pur inconsueta, è facile da prendere: si passano due volte nell'acqua fredda.
Insomma, l'economia mondiale e la pretesa di governarla sono gravi moventi e sono smanie soprattutto anglosassoni e nordiche, dispiace perchè certe cose sembrano ormai finite, invece erano solo sepolte: l'invidia per il nostro Paese e per i suoi beni culturali ha causato distruzioni imperdonabili, l'invidia per i nostri prodotti è penosa e conduce qualche sprovveduto a scrivere nondum matura est.
Giovanni Rebora IL SECOLO XIX 10/05/2001
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