Abbiamo
organizzato una tavola rotonda tra i critici Dumar e Stefan,
schierati l'uno a favore e l'altro decisamente contro la
nuova corrente. Il 22 Aprile scorso, davanti al
folto pubblico del Café Guerbois, i
due critici si sono incontrati. Il dibattito si è subito
acceso.
Alessandro Trevisan e Laura De
Faveri
Volo
in pallone
Si avvisano gli appassionati che la prima
settimana di giugno dalle ore 9 alle ore 12 il signor
Lebrune metterà a disposizione della gentile
clientela il suo pallone aerostatico per dei voli sulla reggia
di Versailles
costo 20 Franchi a persona
Non
sono ammessi malati di cuore e le donne in dolce attesa. Si
raccomanda di spegnere il sigaro prima di salire a bordo
Volo
in pallone
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Moderatore: Ringrazio i
presenti e prego i critici di intervenire rimanendo nei limiti di
tempo prefissati. Diamo la parola al sig. Stefan, pregandolo di
spiegarci cosa lo scandalizza tanto nei quadri degli
impressionisti . Sig. Stefan: Gli impressionisti non
rispettano gli insegnamenti accademici, i loro dipinti non sono
finiti, ma solo tentativi appena abbozzati. E' una vergogna
presentare simili lavori e pretendere di chiamarli pittura! (
pubblico: E' vero, è una vergogna!) Sig.
Dumar: Sì, forse si può pensare che sia così,
ma non si può continuare a rappresentare la natura in modo
statico: la natura e la realtà cambiano in continuazione,
perché l'uomo filtra ciò che vede attraverso se
stesso. E oggi, nel secolo delle innovazioni tecnologiche, l'uomo
ha occhi completamente diversi. Sig.
Stefan: Sì... Le ombre sono colorate...sono blu, vero?
Nella realtà sono grigie o nere e così devono essere
dipinte! Sig. Dumar: Certo, ci insegnano a vederle
grigie o nere. Ma usiamo gli occhi, per piacere! Lei non ha mai
visto sulla neve le ombre azzurre? Nei quadri degli
impressionisti le ombre sono colorate perché loro così
le hanno viste. E se stiamo attenti, le vediamo anche noi. Se le
ombre non fossero dipinte con i colori, non rispetterebbero il
punto di vista dell'osservatore. Sig. Stefan: Va bene,
tralasciamo le ombre, prendiamo in esame le forme e le figure
umane. Sono poco dettagliate, fatte con poche pennellate: è
per rispettare il modo di vedere di un miope? Oppure le forme non
sono definite e non ci sono contorni perché i pittori
impressionisti dipingono per rappresentare il modo di vedere di un
ubriaco? (Pubblico, tra grandi risate: Stefan, hai ragione,
qui ci stanno prendendo in giro...) Sig. Dumar: Ma
come fate a non capire! Loro non tracciano linee perché
la linea non esiste, serve solo per bloccare la percezione della
forma. Con il disegno non riuscirebbero a catturare la luce e il
motivo è molto semplice: la luce del giorno non è
sempre la stessa, cambia e quindi va colta nel momento, senza
perder tempo nel definire i particolari che cambiano in
continuazione.
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(Pubblico: Buffoni! Quando vi fa
comodo dite che è per rendere il punto di vista, poi dite
che è per la luce... andate a
nascondervi invece di dar fastidio agli artisti seri! Buffoni, chi
non sa dipingere è meglio che si dia
all'ippica.) Moderatore: prego il pubblico di
mantenere la calma e di non usare termini volgari. Siamo qui per
sentire il punto di vista dei critici, non per offendere
nessuno Sig. Stefan: Il moderatore ha ragione, ma come
fare a non concordare con il rispettabile pubblico? Nei dipinti
degli impressionisti non c'è minima traccia di disegno
prospettico, l'inquadratura è molto vaga e lascia
proprio a desiderare. Sig. Dumar: Ma se l'inquadratura
degli impressionisti è quanto hanno di più
innovativo, ripreso dalle nuove tecniche fotografiche! Non si può
accettare una simile miopia. Sig. Stefan: Sì, ora
bisogna accettare anche mezzi busti, mani che rimangono fuori dal
quadro... è moderno! ( il pubblico ride) Ma parliamo
di altro... Guardiamo Il soggetto: una banalità estrema!
Non so come facciano a scegliere dei soggetti così privi di
senso: la natura, i paesaggi... tutte cose che non lasciano un
posto importante alla figura umana, che dovrebbe avere sempre il
massimo risalto. Ma forse gli impressionisti preferiscono che i
ritratti li facciano i loro amici fotografi... Sig. Dumar:
I pittori impressionisti sono liberi di rappresentare i soggetti
che più gli piacciono, perché dipingono ciò
che vogliono a differenza degli accademici che sono
obbligati a scegliere e a trattare il soggetto richiesto dal
maestro e dal committente. Sig.Stefan: E per finire, i
loro soggetti sono facili da eseguire. Sig. Dumar: Ti
sbagli, gli impressionisti si sono impegnati molto nell'affinare
la propria tecnica
Pubblico: Tecnica? Ma ci state
prendendo in giro. Basta!!! Il resto della serata lo potete
leggere sulla cronaca parigina di Le Figaro.
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