Edgar Degas sappiamo che è nato nel 1834 a Parigi
da una famiglia particolarmente agiata, ci parli del
suo amore per l'arte: cosa l'ha spinta a fare il pittore? Mio
padre, di origine napoletana, è sempre stato un uomo colto
che mi ha fatto conoscere dal vivo l'arte. Quindi non mi ha
ostacolato quando, a 18 anni, ho abbandonato gli studi classici
per entrare all'École des Beaux - Arts. Ed ha continuato ad
appoggiarmi anche quando, a 22 anni, mi sono recato in Italia per
crescere nel particolare clima artistico di quel meraviglioso
paese.
Cosa ha visto in Italia? La Campania e, in
particolare, Napoli, l'Umbria, la Toscana. E inoltre ho
soggiornato per ben nove mesi a Roma.
Quali pittori
l'hanno colpita di più? Ho potuto apprezzare la
pittura di Piero della Francesca, di Raffaello e
Michelangelo.
Lei, a differenza degli altri
impressionisti dà molta importanza al disegno. Come
mai? La differenza che lei rileva credo sia dovuta alla mia
accurata formazione accademica. Io "preparo" il
mio quadro e quindi il disegno è un momento molto
importante per me. All'inizio mi sono particolarmente esercitato
nello studio anatomico e ancora adesso amo disegnare e dipingere
la figura umana. L'impressione colta nella pittura "en plein
air" è, a mio avviso, superficiale e riduttiva.
Con il disegno posso cogliere anche ciò che non vedo più
ma che mi è rimasto nella memoria.
Ma allora,
cosa la accomuna agli altri pittori cosiddetti "impressionisti
"con i quali lei ha un rapporto profondo di amicizia e
collaborazione? Come Monet e Renoir amo dipingere la
natura, il paesaggio e scene di vita reale: le corse dei cavalli,
le ballerine, le persone umili colte in qualche semplice momento
di vita quotidiana. Di questi temi (soggetti) voglio rendere il
senso della precarietà, voglio rappresentarli secondo le
impressioni che ho ricevuto, studiando il movimento delle figure
nello spazio. Riconosco inoltre l'importanza del colore, poiché
mi permette di ricostruire l'atmosfera di ciò che voglio
rappresentare. Sono particolarmente attento al taglio
dell'immagine e cerco punti di vista poco consueti per raffigurare
i miei personaggi con immediatezza e spontaneità, come un
fotografo che scatta un'istantanea. Ecco, questo è tutto
ciò che mi accomuna ai pittori della Società Anonima
Cooperativa di Artisti Ringraziamo
ancora il sig. Degas per la sua disponibilità
e per il tempo che ci ha gentilmente concesso.
Genni Arsie e
Alice Trevisan
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