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UEVOS FRITOS CON PAPAS |
Sono le dieci di mattina, Anita è appoggiata alla sedia. Ha ascoltato la radio, si è poi messa a lavorare aprendo il quaderno e dando i numeri. Ne combina alcuni cercando la serie vincente. Oramai ha completato tutte le pagine, solleva con il pollice e lindice uno scontrino della spesa. Riesce a scrivere sei numeri sul retro del foglietto. Non è la prima volta non sarebbe lultima se riuscisse ad azzeccare una combinazione vincente. Esce di casa fermandosi sul pianerottolo, si accorge che tutti sono usciti. Lungo la strada si ravvia i capelli. È bruna, gli occhi da fulminata, un nasone grande e storto ed un mento piccolo e sfuggente. Lavanzare degli anni ha smussato talune asperità del viso e accentuato altre rotondità del corpo, ma le si considera sempre una dei migliori esemplari dellumanità. Ed hanno un bel dire quei ragazzi, che durante la passeggiata pomeridiana, si avvicinano e le sussurrano frasi indecorose. Parole. Parole aleggianti in aria.
Eccola ora al supermercato. Allunga la mano su una confezione di pane integrale biologico. Si orienta verso i condimenti, raccoglie lolio, il burro e il sale. Una breve occhiata ai vini e poi la lettura delle riviste. Appena giunta nellandrone di casa si ferma, ha bisogno di respirare. È concentrata, inspira ed espira, inspira ed espira, poi sale il più velocemente possibile le scale aggrappandosi al corrimano.
In cucina appoggia la pentola sul fornello, un leggero sfrigolio la infastidisce, la pancia borbotta e lei brontola.
Comincia. Scalda lolio preferendolo al burro, rompe direttamente le uova nel tegamino, le sala ( e ci macina sopra un po' di pepe ). Cuoce adagiandovi sopra un coperchio. Così, pensa, fa meno rumore. Sono passati sei minuti e gli albumi sono rappresi, posa il tegame sul piatto e se le serve. Lei che è stata servita da tutti, ora si serve da sola. Avrebbe dovuto aggiungere un etto di spinaci ma doveva ben strizzarli e non ne aveva voglia.
Dallaltra parte del pianerottolo abita Pedro. È un sudamericano dalla faccia irregolare, rosso pesca infuocato e dal profilo adunco; vive da qualche anno in Italia perchè studia ed ha una gran passione per larte.
Pedro stava cucinandosi due uevos fritos con papas. Gli manca il sale e il pepe. Decide così di chiederlo alla signora della porta accanto. Allunga la mano sul campanello.
Pedro si avvicina.
Anita lo fa accomodare in cucina. Pedro si appoggia al divano e non manca di ridere.
Lalcool scioglie i loro comportamenti.
Anche lei amava larte. Posava per dei pittori. Ogni tanto scolpiva. Ma alla passione per il bello aveva preferito la sola passione. Si era avviluppata in un vortice di piacere e seduzione. Pedro ascolta, cercando di interrompere quel flusso di pensieri fattisi parole, ma ogni suo tentativo risultava vano. Lei prosegue inarrestabile.
Lui esita. Le osserva il corpo: mani affusolate, viso luminoso, ma ora, pensa, deve fare i conti con la malinconia, lalcolismo, la dissipazione di una solitudine braccata dalle urgenze.
Pedro e Anita continuarono a parlare mentre i tizzoni ardenti della stufa facevano brillare la stanza di una luce vivida. Fuori il cielo era grigio; la strada era venata da uno sbiadito giallastro. Il vento raccoglieva le foglie a mò di comitiva e le sospingeva sempre più in altro.
Fra sei giorni il pepe e il sale mancheranno ancora .
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