I NOSTRI LUOGHI |
IL PROGRAMMA Martedì 2 Mercoledì
3 Giovedì Venerdì 5 Sabato 6 Domenica 7
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Una piazza multicolore nel cuore pulsante del centro storico genovese. Un crocevia di lingue, culture, profumi, sapori, atmosfere, ritmi e danze che si intrecciano in uno scenografico bazar dei popoli che vedrà accanto artigiani marocchini e musicisti latinoamericani, mercanti eritrei e percussionisti senegalesi, danzatrici del ventre tunisine e cantautori serbi. Bancarelle di preziose stoffe orientali accanto a venditori di cous cous, letture di carte marocchine a pochi metri dalle specialità della cucina greca. Ritorna a partire da martedì 2 ottobre alla Loggia della Mercanzia di Piazza Banchi il festival multietnico Suq a Genova, ideato e organizzato da Carla Peirolero e Valentina Arcuri in collaborazione con la Chance Eventi, promosso dal Comune di Genova con gli assessorati alla Cultura, Promozione della Città, Città Policentrica ed Educativa, con il contributo di Fondazione Carige, Camera di Commercio, Amiu e Firma. Un evento ormai arrivato alla sua terza edizione e molto amato dai genovesi, che in questi giorni di tensione internazionale acquista un valore simbolico particolarmente importante. Non a caso il giorno dell'inaugurazione verrà letta una poesia inedita di Giuseppe Conte sulla tragedia di New York ha sottolineato Lucia Vinzoni dell'assessorato alla Promozione della Città E' un segno tangibile di tolleranza che Genova città multietnica, città di emigrazione e immigrazione, vuole lanciare come ulteriore segno di apertura e accoglienza. Sarà uno spettacolo lungo sei giorni ha ricordato Carla Peirolero che ruoterà intorno al tema conduttore del cibo e alla sua valenza di comunicazione. Ricchissimo il programma del Suq, cha dal 2 al 7 ottobre (ingresso gratuito) vedrà avvicendarsi le lezioni di cucina spettacolari di Vittorio Castellani, in arte Chef Kumalè, giornalista gastronomade, chef etnico tra i più famosi d'Italia e organizzatore del Cous Cous Festival di Trapani, le musiche e le danze tradizionali africane dei Tam Tam Magique, gruppo fondato a Genova nel 1997 da Ibrahim Sampou, lo spettacolo di danza del ventre della sensuale Aziza. E ancora parole e musica dalla Serbia nel concerto del cantautore Nikola Diklic che propone rielaborazioni dei canti popolari della sua terra e della tradizione gitana. Melodie caraibiche al ritmo di salsa, mambo e merengue con i cubani Salsabrosa, guidati dal cantante Alberto Pollan, per anni animatore del Tropicana, famoso locale dell'Havana. Non manca la musica popolare italiana con il repertorio tradizionale della Banda Brisca (danze piemontesi e occitane), e ancora i Suonatori Popolari di Calabria con tarantelle, pastorali e canti d'amore suonati con antichi strumenti tipici. Poi, tra un assaggio e l'altro, tra un tatuaggio henné e la grammatica araba, i ritmi dell'Orchestra Bailam, lo spettacolo di Giampietro e Roberta Alloisio La terra gira rallentando e ancora il concerto-spettacolo Calalù e Taramà ispirato alle Ricette Immorali di Montalbàn con Mouna Bounuar, Enrico Campanati e Carla Peiroero. Una grande festa allargata che vede la partecipazione di associazioni come Emergency, Amici di Casa America, il Centro Culturale Islamico Ligure, la Comunità latinoamericana. Terre di Mezzo, solo per citarne alcune. Lo stesso suq è oggi diventato un'associazione, aperta a tutti ricordano le curatrici un marchio doc che si propone di far circolare prodotti e idee. Raffaella Grassi IL SECOLO XIX 29/09/2001
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Il fuoco che produce luce e fumo Il fuoco che produce luce e fumo che dà calore e fa diventar cenere è come il cuore umano che produce amore oppure odio, distruzione oppure desideri di rinascere. Ricordiamoci dell'11 settembre il fuoco fulmineo alle Torri Gemelle la nebulosa orrenda di carburante e carne, di sangue e di materia cerebrale come si è fatta subito fumo grigio, mortale, che si espandeva e cancellava, fumo d'odio e di buio, apoteosi della polvere, della calce che ricoprivano volti d'uomini, vie, automobili come se avessero preso dominio gli Inferi. Ricordiamoci dell'11 settembre che quell'ammasso di fumo e buio non avvolga anche noi, non ci ottenebri che la morte non prevalga, e che non prevalga il Male - riaccendiamolo il fuoco immateriale di Luce & Emore. Ricordiamoci dell'11 settembre preghiamo ognuno con le nostre preghiere qualunque nome abbia il nostro Dio - che non sia mai un Dio assassino che ci sorrida bambino. Preghiamo per quelli che sono morti al World Trade Center e non avranno antologie di Spoon River che li ricordino a uno a uno. Ricordiamoci la pietà, l'unica verità. Riaccendiamolo il fuoco immateriale il fuoco celeste che produce Amore & Luce. (Giuseppe Conte)
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