Ci
sono varie forme di dittatura. In Italia è in atto una
Dittatura della Parola.
Perché la parola è
d'oro. E la possiede una sola persona, un uomo politico che è
contemporaneamente il Capo di un Governo e il padrone di tutti i
media che trasportano la parola.
L'Italia solo
apparentemente appartiene alla democrazia europea. In realtà
è una forma orientale alla maniera di Eliogabalo. Nel
novembre del 2001 un settimanale fece un'inchiesta, alla maniera
dei settimanali di Eliogabalo, intitolata “Scrittore,
perché non parli?”. E' il caso di ripetere la
domanda. Perché se eventualmente uno scrittore
contraddice il fracasso assordante delle parole di Eliogabalo,
ecco che da più parti si alzano voci autorevoli elogiando
il silenzio.
Ma l'elogio del silenzio
non si può fare con le parole. Per coerenza andrebbe
fatto in silenzio. Coloro che invocano il Silenzio utilizzano la
Parola. Anche gli scrittori che elogiano il silenzio. Ma a chi
chiedono il silenzio coloro che elogiano il silenzio? Lo
chiedono forse a Eliogabalo? O agli strilloni di Eliogabalo? O
gli schermi televisivi di Eliogabalo? O ai bandi stampati di
Eliogabalo? No. Lo chiedono a Voi che avete osato dire una
parola contro Eliogabalo e contro l'impero di parole di
Eliogabalo.
Perché nel Regno di
Eliogabalo non solo la parola è d'oro. Anche il silenzio
è d'oro.
Ma il proverbio dice che
chi tace acconsente.
La parola ' d'oro ma può
essere anche di piombo. Si legga nel Vangelo che certi individui
utilizzati dal Sinedrio usavano la “sica” sotto il
mantello. La “sica era il loro strumento di lavoro. Un
pugnale corto e affilato, dal colpo mortale. Sotto il mantello
dei loro programmi e dei loro giornali gli agenti di Eliogabalo
portano parole affilate come “siche”. Pum pum, e sei
morto, se non rispetti il silenzio. Parole di piombo.
Nel Regno di Eliogabalo si
impone il silenzio a colpi di pistola catodica.
Occhio: hai detto una
parola contro il Regno di Eliogabalo. Il banditore di
Eliogabalo, nel suo programma televisivo, affermerà che
tu stai con i terroristi. Un colpo di pistola catodica sparato
come il pungiglione di una vespa. Vespa mortale.
Eliogabalo è
feroce. Spara. E soprattutto fa sparare pistole catodiche. Mi
chiedo: è giusto tacere davanti alle pistole catodiche di
Eliogabalo?
Cito da un'enciclopedia
medica: “LARINGE: organo cavo semirigido costituito da
cartilagini collegate tra di loro da legamenti e muscoli. Le sue
funzioni principali sono: 1) la respirazione; 2) la fonazione,
cioè la formazione dei suoni determinata dalle
contrazioni dei muscoli chiamati corde vocali”.
La fonazione, cioè
la favella, è la facoltà di cui la Natura (per chi
preferisce: Dio) ha dotato gli uomini affinché si
distinguano dagli uomini. La parola ci contraddistingue come
creature vive e pensanti. Senza di essa saremmo dei bruti. E
fatti non fummo a viver come bruti, come vorrebbe Eliogabalo.
Perché il silenzio
uccide, la parola crea. In principio era il Verbo e il Verbo era
la Vita. E questo è il Vangelo.
Io parlo perché
sono. Quando la mia gola sarà piena di terra smetterò
di parlare. Allora sarà il silenzio. Mi attende
un'eternità di silenzio. Ma prima che arrivi il silenzio
eterno, voglio usare la mia voce. La mia parola.
Io parlo perché
sono uno scrittore. La scrittura è la mia voce. Uno
scrittore che non parla non è uno scrittore. Non è
niente. Vogliono riempire la mia gola di terra? Si sbagliano.
Ma anche Voi dovete
parlare. Perché tutti dobbiamo parlare. E' per questo che
la Natura ci ha fatto creature umane. Se direte anche un solo
“No” la Vostra Natura Umana sarà salva. Se
restate in silenzio avrete riempito da soli la Vostra bocca di
terra. Sarete solo degli orecchi che ascoltano le pistole
catodiche di Eliogabalo. Il che è esattamente quello che
Eliogabalo vuole da voi.
Siete sicuri che volete
delegare le poche parole che nella vita avete da dire agli
imbonitori di Eliogabalo e dai tubi catodici di Eliogabalo?
Attenzione: Eliogabalo sta
preparando una legge grazie alla quale la Vostra bocca sarà
piena di terra e Voi sarete solo degli orecchi pronti a ricevere
i messaggi di Eliogabalo. Con questa legge egli sarà
simultaneamente il Vostro Capo politico e il Vostro Capo
spirituale. Nel Regno di Eliogabalo tale stratagemma è
eufemisticamente chiamato “Legge sul conflitto di
interessi”. In realtà è la legge del
Silenzio. Un silenzio di tomba in cui parleranno solo
Eliogabalo, i maggiordomi di Eliogabalo, gli strilloni di
Eliogabalo, i sicofanti di Eliogabalo.
Il Regno di Eliogabalo
realizza un sogno previsto anni fa in Italia dai compari di
Eliogabalo. Prendete la lista di quei compari, guardatela con
cura, forse avrete delle sorprese. E magari dei sospetti. Perché
questo è il momento dei sospetti.
Dichiaro aperta l'era del
sospetto. Sospettate di tutti, anche di chi vi invita ai canti
di fratellanza, e soprattutto dei padri putativi. Non tutti sono
dei buoni falegnami, e non si sa mai quali figli prodighi
possono proteggere.
Il piano previsto anni fa
dai compari di Eliogabalo si chiamava in altro modo, ma oggi
possiamo chiamarlo “Piano di Rinascita del Bavaglio”.
Un bavaglio che garantisce il silenzio.
Attenzione. Il Regno di
Eliogabalo è piano di maestri. Pochi maestri. Si
spacciano per buoni maestri ma sono cattivi, molto cattivi. E
ingiungono alla scolaresca: “Bambini, voi dovete parlare
solo di cose nobili, nobilissime. Non sta bene parlare di
esigenze corporali. Il primo che reclama di andare al gabinetto
sarà punito, perché non si tollerano esigenze
volgari. Pensate al Poeta-Vate. Egli dice: “Taci. Su le
soglie 7 del bosco non odo / parole che dici umane / ma odo
parole più nuove / che parlano gocciole e foglie
lontane./Piove” (1) Così dice il Poeta-Vate: Taci.
E voi dovete tacere. E ascoltare che piova sui mirti divini,
sulle ginestre fulgenti e sulle coccole aulenti”.
Attenzione. L'arte di
tacere il Regno di Eliogabalo l'ha conosciuta dal 1922 al 1945.
E' una vecchia pratica tipica di ogni regime. Si chiama pratica
delle coccole aulenti. In Italia i Grammatici delle coccole
aulenti hanno cominciato a dettare i loro decaloghi: “Questo
è meritorio di letteratura, questo non è
meritorio”. Attenzione, questi Grammatici sono pericolosi:
stabilendo arbitrariamente delle gerarchie enunciano un
principio di censura. E invece la letteratura è larga
come la Vita, e non chiede nessuna carta di credito: in essa
trovano posto il nobile suicidio del giovane Werther come i
calzoni rattoppati del monello Gavroche, il Paradiso di Dante
come il passerotto di Catullo, gli inni alla Notte di Hölderlin
come i proverbi dei Malavoglia e l'ode alla carota di Neruda.
Perché, come ha detto un grande poeta, tutto vale la pena
se l'anima non è piccina. E a questo serve la Parola: a
dire che l'anima non è piccina.
Mi ricordo di Caserio. Mi
ricordo di Sacco e Vanzetti. Mi ricordo di Valpreda. Mi ricordo
di Pinelli. Ricordo tutto quello che è successo in Italia
nel dopoguerra e anche durante. I repubblichini erano
collaborazionisti dei nazisti. Uccidevano e torturavano. Lo so,
lo sa mia famiglia e ho i documenti. Coloro che dicono che erano
“ragazzi di salò” che lottavano comunque per
l'onore della Patria, mentono, sostengono un falso storico. E'
necessario contraddirli. Per contraddirli bisogna parlare.
Perché chi tace acconsente.
Un semiologo, anni fa,
ridicolizzò un povero presentatore della televisione che
sembrava diventato padrone delle serate degli italiani,
facendone la fenomenologia. Chiedo: possibile che non ci sia un
qualche dottore, oggi, nel Regno di Eliogabalo, che possa farci
una fenomenologia di Eliogabalo? Il materiale non mancherebbe,
dai tanti briosi gesti di Eliogabalo alla sua fotobiografia a
colori. Sarebbe un lavoro un po' più rischioso, ma certo
di grande utilità per tutti noi. C'è qualcuno che
possegga le parole appropriate per dirlo?
Mandare al diavolo tutti
quelli che amano appellarsi al silenzio o che fanno i pessimisti
sarebbe troppo facile. Purtroppo sono molto più
pessimista di quanto potrei apparire: sono un falso ottimista.
Ho letto Voltaire molto prima di quei rivoluzionari che stavano
sulle barricate a fare una rivoluzione che poi non venne.
Scusatemi, sono un intellettuale borghese. Mi sta a cuore la
Parola.
In Italia ormai non si
vuole mettere terra in bocca soltanto a coloro che usano ancora
la Parola, agli scrittori. Si vorrebbe riempire di terra anche
la voce della Storia.
Ha scritto il Grande
Scrittore di Praga: “Scrivere significa fare un salto
oltre il cerchio degli assassini”.
Cittadini: parlare è
fare un salto oltre il cerchio di chi vuole strangolarVi.
Scrivete. Parlate.
Cittadini del Regno di
Eliogabalo che credete ancora nella Parola. Vi hanno assicurato
che nel Regno di Eliogabalo c'è un garante che per
garantirVi può firmare o non firmare la Legge di
Eliogabalo. Ma solo Voi siete garanti della vostra voce,
dopodiché la vostra bocca sarà piena di terra. Se
il presunto garante firmerà la Legge di Eliogabalo (o una
simile), vi resta da fare una cosa sola. Per questo faccio
appello a Voi e a tutti coloro che credono ancora nella voce
umana. Perché in principio era la Parola. Eliogabalo
vuole prendersela. A Voi “non mollare”.
Appello
Prendete una
fotografia formato tessera, col vostro nome e indirizzo.
Disegnate col pennarello sulla bocca della vostra fotografia un
bavaglio, e speditela al Presidente del Consiglio d'Europa
(Consiglio d'Europa, Avenue de l'Europe, Palais de l'Europe,
67075 Strasburgo). Non inviate la vostra fotografia a chi non vi
ha garantito. I centurioni di Eliogabalo direbbero che siete
solo settecentomila, come hanno detto per la manifestazione in
cui eravate tre milioni il 23 marzo 2002 a Roma. Voi siete
milioni, milioni di persone nel Regno di Eliogabalo imbavagliate
da Eliogabalo e dai garanti di Eliogabalo. Vediamo cosa dirà
l'Europa Unita la cui Carta si fonda sulla libertà di
Parola. Parliamo, amici, parliamo. Poi verrà il Silenzio.
Nel Regno di
Eliogabalo, il 2 aprile 2002