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Italia, Fantasmi allOpera |
Caro direttore, sento che in Italia si fanno parlare i morti. È un ventriloquismo da fiera che in altri paesi avrebbe del comico, ma da noi è solo un vecchio rito funebre. Per questo credo sia troppo ottimista paragonare lItalia a un baraccone, e certi uomini di governo a innocui imbonitori che sanno vendere con successo lozioni per i calli e per il fisco. Cè qualcosa di nuovo, direbbe il poeta, anzi di antico in tutto questo: cadaveri. I cadaveri di cui il dopoguerra italiano è costellato e che da cinquantanni accompagnano lalzabandiera del nostro valoroso drappo repubblicano. Da tempo provo a chiedere in giro a quelli che stanno nel Palazzo se ne sappiano qualcosa. Ultimamente al presidente della Repubblica, ma Egli era impegnato con Goffredo Mameli, e la mia richiesta parve impudente ai più, anche ai Soloni della patria. In cosa sperare, dunque? Difficile dirlo, caro direttore. Con tutto il rispetto per la magistratura, non sarei propenso a credere che la procura possa fare chiarezza, come chiedono onesti giornalisti. Non per sfiducia negli inquirenti, ma per lunga conoscenza degli inquisibili, che producono cadaveri per procura. Forse fiducia in noi, cosiddetta società civile o ceti medi riflessivi che dir si voglia? È una riflessione che comincia a vacillare. Anche perché i cosiddetti cittadini vigili (quei pochi che ancora non scrivono con lo stipendio del Capo) credevano di aver stipulato un contratto sociale con una repubblica che ritenevano democratica, e ora si accorgono che rischiano di essere dei rompicoglioni che vogliono il rinnovo del loro contratto sociale. E ai rompicoglioni di questo tipo, come si sa, oggi in Italia si spara una pallottola in bocca. Ciò demoralizza anche i rompicoglioni più impenitenti, caro direttore, come puoi immaginare. Di una cosa siamo ormai certi: che non sappiamo niente. Pur sapendo tutto, naturalmente, come diceva Pasolini. Ma è quella certezza fluida e senza contorni che appartiene a ciò che si chiama «senza soluzione di continuità», come dicono quelli istruiti. Nel senso che si tratta di clonati, o di replicanti, e come sai è impossibile distinguere la pecora Dolly dalla pecora Dolly. Faccio un esempio: chi mise la bomba alla banca dellAgricoltura nel 1969, chi buttò Pinelli dalla finestra, o chi organizzò il rapimento di Moro? Alla luce di quello che sta succedendo si potrebbe di sicuro pensare che è lattuale ministro tal dei tali, o un altro ministro suo collega della Repubblica italiana. Ma come provarlo? Perché a quel tempo il ministro tal dei tali era piccino e non poteva ancora mettere bombe. In realtà era il suo clone Dolly, la sua mamma, perché in questo caso vale davvero il ragionamento del lupo allagnello. Con la differenza, ahimé, che i lupi sono loro e gli agnelli siamo noi. Una notizia sui giornali odierni tuttavia, ci dà una qualche speranza. Unepoca è davvero finita: è morto negli Stati Uniti linventore dellhula hoop. Altro che muro di Berlino. Con lhula hoop certi equilibri storici si erano mantenuti perfettamente senza un filo di grasso. Sappiamo di vecchi «resistenti» (da una parte e dallaltra, chiamiamoli «i ragazzi dei due lati») che avevano alimentato gli antichi equilibri fondati sui cosiddetti opposti estremismi grazie allesercizio dellhula hoop: senza un filo di pancia storica nonostante gli anni, suscitando entusiasmi di signore e signori e perfino di giornalisti liberali, oggi ancor più liberali. E ora il cerchio ginnico su cui si fondava la circonferenza della loro vita (tu mi fai una cosina a me, io ti faccio una cosina a te) gli cade improvvisamente ai piedi. Forse lOccidente sta perdendo la linea, caro direttore. È lunica notizia
confortante che ci giunge. LOccidente è grasso,
tende allobesità, ed è per questo che perde i
mondiali di calcio. E i trigliceridi, come sappiamo, sono
pericolosi per la salute: ostruiscono le arterie, provocano
infarti e ictus. La teoria del politologo americano, apparentemente così nuova, in fondo poggia su basi antiche, e assomiglia a un proverbio spagnolo che dice «cria fuervos y te comeràn los ojos» (alleva corvi e ti mangeranno gli occhi). Fra laltro la notizia americana deve essere già arrivata allorecchio di certi giornalisti del Capo, perché mi sembrano meno aggressivi del solito, quasi più ragionevoli. Ma su questo staremo a vedere. Una buona estate a te e a tutti i tuoi lettori. Cordialmente. Antonio Tabucchi L'UNITA' 02/07/2002 |
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