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Come è semplice il Caso Italiano |
Jacques de Chabanne, signore di
La Palisse, era un bravo generale francese che nel Cinquecento
combatté in Italia e morì in battaglia a Pavia. Il pubblico vi guarda con la stessa indulgenza, e pensa di nuovo: bella scoperta, è lapalissiano. E allora voi dite: eh no, signori miei, non è così lapalissiano come pensate, in Italia il patrimonio pubblico è privato, e dunque, se qualcuno di voi volesse compararsi il Colosseo e ci ha i dané per farlo, si faccia avanti. Anzi, già che ci siamo, possiamo fare un baratto: noi vi diamo il Colosseo e voi ci date la Torre Eiffel, ma con qualche miliardo sopra, perché il Colosseo è più antico e secondo me anche meglio. E quelli devono incassare il colpo: due a zero. E a questo punto vi preparate al colpo grosso. La nostra Repubblica è fondata sulla Costituzione, dite scandendo bene le parole, perché è una Repubblica nata opponendosi al fascismo, tanto che prima era una monarchia fascista. La reazione dellingenuo pubblico è la medesima, perché credevano che qualsiasi Repubblica fosse fondata su una costituzione, altrimenti su che cavolo si fonderebbe mai una Repubblica, sulle erbe depurative? E allora voi dite: one moment, non è poi così semplice, il presidente della Rai, la nostra televisione di Stato, al convegno di un ex-partito fascista, a cui si sente vicino, e ciò si sente, ha affermato il contrario. Tre a zero. In Italia sopravvive ancora un antico pensiero lapalissiano, che politicamente dovrebbe opporsi alla distruzione del pensiero lapalissiano. Ma esso è attraversato da una profonda crisi, da un rovello filosofico di vaste proporzioni. I rappresentanti del pensiero lapalissiano, dubbiosi, si interrogano: ma sarà proprio vero che il Colosseo appartiene agli italiani, e non, poniamo, al nipote della cugina della cognata dello zio del ministro dei Beni Culturali? Sarà proprio vero che la Repubblica italiana è fondata sulla Costituzione e non sul patto che il presidente del Consiglio ha stipulato con gli italiani con la garanzia di Bruno Vespa? Sarà proprio vero che difendere i diritti dei lavoratori è una posizione di sinistra? Sarà proprio vero che lItalia è una Repubblica fondata sul lavoro e non sul libero licenziamento? E inoltre, si chiedono con tormento i residui difensori del pensiero lapalissiano, se noi affermiamo il nostro pensiero con chiarezza, non rischiamo di delegittimare lavversario? E inoltre, queste gravi affermazioni non rischiano di dividere il Paese, di accendere il conflitto, di alzare troppo i toni della polemica? I toni vanno mantenuti bassi, altrimenti certi opinionisti devono alzarsi sulla punta dei piedi, e ci rimproverano sui loro giornali. Che figura ci facciamo? Questi dubbi scatenano una profonda discussione filosofica alla ricerca della verità: sì, in effetti, per princpio, lacqua sarebbe bagnata, ma bisogna verificare caso per caso. La discussione langue, la verità è difficile da raggiungere. Finché un giorno, un signore che ha la funzione di garantire che lacqua è davvero bagnata, dichiara pubblicamente: lacqua, avendo costituzione liquida, è naturalmente bagnata. A voi potrebbe sembrare una semplice constatazione idraulica, facendovi reagire come il pubblico di quel paese europeo quando gli dicevate che non si può vendere la Torre Eiffel. Ma in Italia unaffermazione come questa ha un altro valore, soprattutto se per caso cera la televisione. È un avvenimento che merita titoli cubitali sui giornali che ancora si ostinano a sostenere che lacqua è bagnata e lesultanza di tutti quelli che per esplicito mandato elettorale avrebbero il compito di difendere lumidità dellacqua. Finalmente i responsabili del pensiero lapalissiano escono dai dubbi che li tormentano ed esultanti annunciano agli italiani che la loro Repubblica è fondata su una Costituzione,e che quella Costituzione a sua volta si fonda sui valori della Resistenza e sullantifascismo. Avevate qualche dubbio? Ebbene, basta con i dubbi! Anzi, vi daremo di pù, a rischio di alzare i toni della polemica: gli acquazzoni che hanno devastato il Nord sono proprio bagnati, e la siccità che sta devastando il Sud è proprio asciutta! Evviva, quello che fu detto del Signore di La Palisse è proprio vero: un quarto dora prima di morire era ancora vivo. E questo ci rassicura. Antonio Tabucchi L'UNITA' 20/07/2002 |
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