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Gli occhi dei gattini |
Cosa sta
succedendo all'opposizione italiana e in particolare al suo
principale partito? Da quando è comparso Berlusconi essa
non fa altro che raccomandare di non demonizzare l'avversario.
Berlusconi (in Italia detto il premier) caccia a
calci in culo due grandi giornalisti della Rai come se fossero
suoi dipendenti? Un senatore della sinistra appare solerte sulla
Rai raccomandando di non demonizzarlo, che ci resterebbe male.
Il premier si confeziona in un battibaleno sei o
sette leggi, che farebbero invidia al sultano del Burnay? Un
senatore della sinistra appare solerte in televisione
raccomandando di non demonizzarlo, che gli si darebbe un
dispiacere. Un giornale della sinistra esprime delle opinioni
troppo chiare sulle nefandezze del governo del premier?
Un solerte onorevole della sinistra fonda un giornale più
affettuoso con il premier, temendo che venga
demonizzato. Qualcuno osa scrivere che la legge sull'immunità,
che farebbe invidia al sultano delle mille e una notte, è
un colpo mortale alla democrazia italiana? Il solerte onorevole
della sinistra viene a dire che non si deve demonizzare
l'avversario. Quel qualcuno insiste nel far notare che la legge è
stata firmata dal presidente della Repubblica (in Italia il
Colle) senza neppure una notte di dubbio, quando ne aveva a
disposizione trenta, molte più di Sherazade? La
spiegazione è solerte: se il firmatario si fosse messo a
riflettere avrebbe aperto un conflitto istituzionale con il
premier, che è persona impaziente, e avrebbe dovuto
dare le dimissioni. E tutti quelli che non lo hanno capito sono
dei gattini ciechi. Ora i gattini ciechi non credono
ai loro occhi, se così si può dire. Si chiedono: ma
come, non dovevamo demonizzare l'avversario e il segretario del
maggior partito di opposizione ci viene a dire che costui è
un burattinaio? Ma cos'è mai successo perché lo
stia demonizzando in tale modo? E perché mai il
Colle apre un conflitto istituzionale per una frase del
premier che è del tutto coerente con quanto
detto e fatto dal premier finora? Mi avete equivocato, dice
sorridendo, non avete capito che io per i disturbati mentali ho
il massimo rispetto. Che sollievo. E l'onorevole Casini, che ha
una profonda visione ortofrutticola delle istituzioni,
nell'invitare ad abbassare i toni, in televisione parla delle
mele marce della magistratura italiana. Ma non fa nomi, come
vuole il patto di un bravo boy-scout. Forse si riferiva ai
giudici condannati per corruzione nel processo all'onorevole
Previti. O forse ai giudici che li hanno condannati. Difficile
interpretare le allusioni di un seconder che ambisce
a diventare premier. I gattini ciechi brancolano nel
buio, pensano alla delicata posizione dell'onorevole Pera; tante
volte il suo collega non facesse di ogni frutto un fascio. Le
pere, le mele e scubidubidù. Chissà che il
premier non rispolveri questa graziosa canzoncina nel disco
che lancerà prossimamente sul mercato canoro europeo,
approfittando del semestre. Lo vedremo a San Remo? Se sì,
il suo fido gli tirerà le mele marce che l'anno scorso
promise a Benigni? I gattini ciechi si affidano al ritornello
dello scubidubidù per orientarsi nel buio della politica
italiana. Come si risolverà questo curioso conflitto
istituzionale dove si vede il Colle che ha messo il
capo fuori (il bisticcio anatomico e involontario), un conflitto
che provoca la malinconia di certi divorzi tardivi, quando uno
dei coniugi porta in tribunale l'ultima marachella dell'altro
coniuge che ha dinamitato l'unione fin dal primo giorno di
nozze? Antonio Tabucchi IL MANIFESTO 09/09/2003 |
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