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L'ombrello di Chamberlain |
La
libertà di parola è direttamente proporzionale alla
democrazia. Tipico di ogni totalitarismo è il controllo
dellinformazione e la sottomissione della parola libera. Lo
sanno bene due Paesi come lItalia e la Spagna che hanno
vissuto due lunghissimi periodi di dittatura. Oggi la nostra
Europa è una vasta comunione di Paesi nei quali la parola
libera, linformazione libera, sono lessenza stessa
dei valori democratici sui quali la Carta dellEuropa si
basa. Con la clamorosa eccezione dellItalia. È di questi giorni la notizia di un altro grave attacco alla libertà di stampa in Italia. Il senato ha reso attuale una legge in vigore durante la seconda guerra mondiale secondo la quale ai giornalisti è vietato dare notizie sulle operazioni o gli spostamenti delle truppe italiane inviate allestero. È una legge di guerra per un Paese che in guerra non è, ma che ha tuttavia inviato in Iraq truppe per iniziativa del ministro della Difesa, senza il beneplacito del Parlamento. Tale invio è stato denominato Missione di Pace. Ebbene, i giornalisti italiani non potranno più rendere conto ai cittadini italiani di ciò che fanno i militari italiani in Iraq. La pena prevista arriva ai venti anni di prigione. Attenzione: questa vecchia-nuova legge prevede anche il divieto di fare propaganda di pace, perché i pacifisti, durante la seconda guerra mondiale, erano considerati disfattisti. Uno dei primi articoli della costituzione italiana recita: «LItalia è un Paese che ripudia la guerra». Potrebbe accadere che dora in avanti sventolare la bandiera della pace sia considerato in Italia un reato punibile con larresto. Il problema della limitazione e del controllo dellinformazione libera, divorata e sostituita da una informazione di propaganda feroce e servile, non può essere lasciato fra le mura di un Paese a cui guardare magari con distrazione o con benevola commiserazione. Esso riguarda tutta lEuropa, perché quella informazione di propaganda che sta divorando linformazione libera non è innocua, ma è un veicolo ormai a cielo aperto delle ideologie buie che segnarono lItalia nel ventennio fascista e che costituiscono la negazione dei principi su cui la nostra Europa si fonda. Nel 1938 Lord Chamberlain tornò da una visita nella Germania nazional-socialista assicurando allEuropa che non cera niente da temere. Portava con sé un ombrello. Con il senno di poi, con quello che la Storia ha vissuto, vorrei interpretare metaforicamente quellombrello come le difese immunitarie della democrazia di cui lEuropa libera di allora disponeva. Ma Chamberlain non aprì il suo ombrello: lo usava come bastone da passeggio. Se lEuropa, ancora una volta, non saprà aprire lombrello di Chamberlain, presto o tardi una pioggia di scorie infradicerà la sua Carta e i suoi principi diventeranno illeggibili. La mia è una lucida preoccupazione, è mio dovere manifestarla e lo faccio con piena consapevolezza. Ma è soprattutto un appello. Urgente e necessario. Antonio Tabucchi L'UNITA' 01/12/2004 Antonio Tabucchi ha ricevuto il 30 novembre a Madrid il premio Francisco Cerecedo per la sua opera di scrittore ma anche per gli articoli su El Paìs, lUnità e il Manifesto. Questo è il testo del discorso tenuto durante la cerimonia. |
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