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FRANCIS TESSA


Francis Tessa o il calore umano. Di Salvatore Gucciardo

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intervista

opere


FRANCIS TESSA o il calore umano

di Salvatore Gucciardo


Francesco Romano Tessarolo, più conosciuto sotto il nome di Francis Tessa, è un caso particolare della letteratura belga. Questo umanista, che si distingue nel panorama della poesia e dell’edizione, è nato il 17 Ottobre 1935 a Rossano Veneto, in Italia.

Da bambino, è fortemente segnato dalla povertà e dalla guerra.
Ha il dono di percepire e di sentire il ribollire della vita, con un’intelligenza e una sensibilità poco ordinaria. È un ragazzo gracile, pervaso da una forza interiore. Ama comunicare ed essere circondato da amici.

Per motivi economici familiari, sua madre, incinta di un quarto bambino mette il suo primogenito, che si comporta già come un ometto, presso sua zia che non ha figli.

Questa donna nubile di età matura, conterà molto nella vita di Francis. Infatti lei lo seguirà, lo coccolerà e gli darà il gusto della lettura e il senso dei valori umani.


Con le sue magre entrate, gli compra i “Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni, “Cuore” di Edmondo De Amicis; e altri preziosi libri che contribuiranno a formare il Tessa che conosciamo.
Il bambino è felice! L’amore che riceve, lo restituisce a sua volta.

E tra i due esseri si formano degli intensi legami.

Un giorno fu presentato a un arciprete, per diventare chierichetto.
Il prelato, colpito dai suoi risultati scolastici, lo prende sotto la sua protezione. Il giovane Tessa è sedotto dagli uffici religiosi, dall’odore dell’incenso e dalla via ecclesiastica.
Da ciò nasce la sua vocazione.

A undici anni, entra in seminario e si forgia una solida personalità tramite i suoi studi di greco e di latino. Questa educazione religiosa lo segnerà profondamente. Oggi, malgrado sia sposato e padre di famiglia, è ancora impregnato di questo universo mistico. A casa, ama essere circondarsi di stole, di statuette per il presepio, di immagini di Cristo e ha anche un inginocchiatoio. Si è fatto dipingere il suo ritratto con una corona di spine sulla testa.

Nel 1952 Francesco Tessarolo lascia il seminario, portando nella sua valigia di cartone il sole della sua Italia, per raggiungere la famiglia già stabilitasi in Belgio dal 1946.

Si stabilisce nell'umida e nebbiosa terra di Vallonia. La sua natura calorosa e fraterna, la sua gioventù idealista e poetica illumina il paesaggio industriale di Liegi.

Rapidamente, affascina l'ambiente dei poeti, con il suo stile personale e l'originalità della sua lingua.
Nel 1964, crea la rivista "Vérités". Presto raggiunto da un altro amante della poesia, Francis Chenot, che diventerà un suo prezioso amico, nell'elaborazione di Identités, delle Editions de l'Arbre à paroles e della Maison de la poésie d'Amay.

Altri compagni di viaggio hanno contribuito a costruire questa impresa culturale dalle molteplici denominazioni che ha largamente oltrepassato le frontiere del Belgio.

Georges Linze, una grande figura della poesia contemporanea è colpito dal talento e dalla personalità impetuosa del giovane italiano. Lo incoraggia.
Un'amicizia, nutrita da un'ammirazione reciproca, nata tra i due esseri, che continua a crescere con il tempo. Alla morte del poeta, Francis Tessa gli rende omaggio creando "La Bibliothéque Georges Linze".


Sarà devoto anche a Renè Gerbault, scrittore e critico di Liegi, che segnerà lo spirito del Groupe Vérités, fondando il premio "Le prix René Gerbault de la poesie".

Tessa è riconoscente alle persone che l'hanno segnato.
È come "Il Piccolo Principe" di Antoine De Saint-Exupéri.
Quando addomestica una persona, l'adotta e si dedica ad essa.

Si preoccupa più degli altri che di se stesso. L'amicizia è sacra. E' una condivisione spirituale, basata su valori nobili e sinceri.

Come tutti gli individui passionali, quando qualcuno lo tradisce, Francis diventa un iceberg e si rifugia nelle terre aride dell'indifferenza. E' un uomo silenzioso che si rinchiude nella foresta meditativa. Non mostra le sue ferite.

Preferisce dedicarsi al giardinaggio, e dialogare con la natura che lo ritempra e gli dà la forza necessaria per continuare la sua lotta.


Questo veneto, stabilitosi lungo le rive della Mosa, ha costruito un’opera e un’istituzione letteraria imponente.

E’ un fenomeno nella storia letteraria Belga.

La sua vita è avvincente. E’ un personaggio rocambolesco, uscito da un romanzo di Honoré de Balzac.


Come quest’ultimo, è invaghito dall’assoluto. Dà anima e corpo per seguire il suo ideale. E’ un militante impegnato perché la causa umana, sia un rifugio di pace, d’amore e di giustizia.

E’ anche un uomo sensibile che rivolge la propria attenzione con molta umiltà e passione all’origine della terra, dell’uomo e dell’universo. E’ un essere che noi crediamo di conoscere, ma che ci sfugge tramite le sue ombre e le sue luci, le sue qualità e i suoi difetti; è un uomo che ci affascina, per il suo mito e il suo mistero.


Salvatore Gucciardo, FRANCIS TESSA o il calore umano,

Remue-Méninges n 26, invité Francis Tessa, pagg. 13 – 16


Traduzione di Linda C., Giulia Z. e Giulia B., classi Seconda B e C,

Istituto Comprensivo Gianni Rodari, Rossano Veneto



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